Trauma e Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD): Sfide Diagnostiche e Approcci Integrati
Questo articolo è stato aggiornato il: 1 Agosto 2024
Nel campo della salute mentale infantile Trauma e Deficit dell’Attenzione sono spesso sovrapposti.
Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) si distingue come il disturbo neurologico più frequentemente diagnosticato nei bambini e negli adolescenti. Tuttavia, la strada verso una diagnosi accurata di ADHD può essere complessa e intricata.
Spesso, i sintomi dell’ADHD possono essere erroneamente attribuiti o confusi con quelli scaturiti da esperienze di vita traumatiche, le quali possono promuovere la disattenzione e la disregolazione emotivo-comportamentale nei giovani.
In questo articolo, esploreremo la delicata intersezione tra trauma e ADHD, esaminando come i traumi influenzano il comportamento e lo sviluppo cognitivo dei bambini e degli adolescenti, e come questi effetti possano mimare i sintomi dell’ADHD. Inoltre, affronteremo la complessità che emerge quando un trauma si verifica in un individuo già diagnosticato con ADHD, esacerbando potenzialmente i sintomi e complicando ulteriormente la gestione del disturbo.
Questo approccio integrato mira a fornire una comprensione più profonda delle sfide diagnostiche e delle strategie terapeutiche efficaci nell’ambito dell’ADHD e delle esperienze traumatiche correlate.
Contenuti
Impatto degli Eventi Traumatici nell’Infanzia e Adolescenza
In Europa, il fenomeno delle Esperienze Infantili Avverse (ACEs) è di vasta portata e di significativa rilevanza epidemiologica. Si stima che circa 319 milioni di persone abbiano vissuto almeno un tipo di ACE, e 142 milioni abbiano subito più tipi di ACEs.
Ulteriori studi indicano che l’incidenza di ACEs varia significativamente a seconda della regione e del contesto socio-economico. Per esempio, in alcune aree, fino al 25% dei bambini possono essere esposti a tre o più tipi di esperienze avverse durante l’infanzia.
Inoltre, le ricerche sottolineano che i bambini esposti a molteplici ACEs hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare una varietà di problemi di salute fisica e mentale, inclusi disturbi dell’umore, problemi di comportamento e malattie croniche.
Definizione di Evento Traumatico
La definizione di evento traumatico non comprende solo i traumi maggiori (incidenti, catastrofi naturali, guerre), ma anche tutte le esperienze di vita avverse.
Durante il periodo dell’infanzia e adolescenza le più frequenti sono:
- le difficoltà socioeconomiche,
- il divorzio dei genitori,
- la morte di un genitore,
- i comportamenti antisociali da parte di un familiare,
- la violenza domestica,
- la convivenza con persone affette da malattie mentali o problemi di abuso di sostanze
- la discriminazione razziale, etnica o di qualsiasi altro tipo.
Sviluppo Neuroanatomico e Suscettibilità
Durante l’adolescenza e l’inizio dell’età adulta, il cervello continua a svilupparsi, in particolare il lobo frontale, responsabile delle funzioni esecutive, del controllo degli impulsi, dell’attenzione e previsione delle conseguenze. I traumi subiti in età precoce possono pertanto avere effetti significativi sullo sviluppo di queste aree cerebrali.
Uno studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sulle “Adverse Childhood Events (ACE)” ha rivelato che i bambini e gli adolescenti che hanno sperimentato uno o più ACE mostrano maggiori difficoltà nella regolazione emotiva e nel controllo comportamentale, con effetti che persistono fino all’età adulta.
Gli ACE aumentano significativamente il rischio di sviluppare disturbi mentali e altri esiti avversi in età adulta.
Le esperienze traumatiche possono portare alla presentazione di sintomi simili a quelli riscontrati nei cluster disattenzione e iperattività/impulsività dell’ADHD, come indicato nel DSM-5.
La sovrapposizione tra i sintomi dell’esposizione al trauma e l’ADHD suggerisce che è importante comprendere il ruolo potenziale del trauma in un bambino/ adolescente che presenta disattenzione e/o iperattività e impulsività.
Sintomi principali del Trauma e Deficit dell’Attenzione
Il trauma può innescare una vasta gamma di sintomi nei bambini e negli adolescenti, con una variabilità significativa nelle manifestazioni individuali. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) elenca una serie di sintomi frequentemente associati al trauma, che sono particolarmente rilevanti nella diagnosi del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e di altri disturbi correlati a eventi stressanti.
Sintomi da Trauma Psichico
Tra questi sintomi, troviamo la rabbia e sentimenti persistenti di tristezza o disperazione. Gli stati emotivi possono variare notevolmente:
- alcuni soggetti presentano stati di disregolazione intensa caratterizzata da rabbia e/o angoscia, altri appaiono inibiti sul piano emotivo.
- I flashback, che sono ricordi vividi e invasivi dell’evento traumatico, costituiscono un altro sintomo chiave.
- Il senso di vergogna e colpa,
- la tendenza all’evitamento/ritiro sociale sono aspetti psicologici profondamente radicati nei soggetti che hanno vissuto un’esperienza traumatica.
- anche i sintomi fisici sono comuni: il mal di testa e il mal di stomaco emergono frequentemente come manifestazioni somatiche dello stress e dell’angoscia.
- I disturbi del sonno, tra cui problemi nel prendere sonno o nel mantenerlo e gli incubi, sono altrettanto diffusi.
Questi sentimenti possono influenzare la percezione di sé, degli altri e pertanto relazioni interpersonali.
Trauma e Stati Dissociativi
Frequentemente i soggetti traumatizzati presentano degli stati dissociativi. Gli stati dissociativi nel contesto del trauma sono una risposta complessa del cervello umano alle esperienze traumatiche.
La dissociazione, in termini psicologici, si riferisce a un distacco dalla realtà, che può manifestarsi in vari modi, come una sensazione di estraneità dal proprio corpo o dall’ambiente circostante, o la perdita di memoria riguardo a specifici eventi o periodi di tempo.
Nei casi più gravi si può sviluppare un disturbo dissociativo dell’identità.
Sintomi da ADHD
Nell’ambito pediatrico e adolescenziale, il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) si manifesta con una serie di sintomi che possono essere classificati in due categorie principali:
- inattenzione
- e iperattività/impulsività.
Questi sintomi, nel loro complesso, possono avere un impatto significativo sulle capacità di apprendimento, sulle relazioni interpersonali e sul comportamento quotidiano dei giovani.
I bambini e gli adolescenti con ADHD hanno difficoltà nel sostenere l’attenzione e nel concentrarsi, tendono a dimenticare compiti, o le attività quotidiane, o non sono in grado di organizzarsi, pianificare e portare a termine i propri compiti.
La difficoltà nel concentrarsi si riflette anche nell’incapacità di ascoltare quando si parla direttamente a loro e di seguire istruzioni dettagliate o complesse.
Caratteristiche Cliniche peculiari
- L’Iperattività/Impulsività è caratterizzata da un costante bisogno di movimento che si manifesta con il dimenarsi sulla sedia, l’agitazione delle mani o dei piedi e la difficoltà a rimanere seduti in momenti in cui sarebbe richiesto.
- I bambini con ADHD spesso trovano difficile partecipare a giochi o attività che richiedono quiete e calma. Spesso interrompono gli altri, hanno difficoltà nel rispettare il proprio turno in giochi di gruppo o conversazioni e tendenza a parlare eccessivamente.
- Tendono, inoltre, a rispondere alle domande prima che siano state completamente formulate, a interrompere o intromettersi in conversazioni o giochi e, in un generale, ad agire senza considerare le possibili conseguenze.
Sintomi comuni al Trauma e all’ADHD
Esiste una importante sovrapposizione tra la sintomatologia del trauma e quella da ADHD. Questa sovrapposizione richiede un’analisi accurata per una diagnosi e un trattamento appropriati.
Sintomi/Aspetti Comuni | Descrizione | Impatto |
---|---|---|
Difficoltà di Concentrazione | Bambini e adolescenti colpiti possono essere facilmente distratti, con difficoltà nell’organizzarsi e nel completare attività che richiedono una concentrazione prolungata. | Influenza performance scolastica e capacità di completare compiti quotidiani. |
Regolazione degli Stati Emotivi | Soggetti possono apparire inibiti sul piano emotivo o in preda a crisi di rabbia/angoscia. | Difficoltà nella regolazione emotiva. |
Iperattività e Irrequietezza | Energia eccessiva che si traduce in irrequietezza motoria, difficoltà a rimanere seduti e un generale senso di agitazione. | Problematico in contesti strutturati come la scuola. |
Impulsività | Decisioni avventate e comportamenti problematici. | Comportamenti impulsivi che possono essere problematici. |
Problemi del Sonno | Difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno o presenza di incubi. | Impatto sul benessere e sulla funzionalità quotidiana. |
Sintomi e Aspetti comuni a Trauma e ADHD
La difficoltà di concentrazione emerge come un sintomo chiave sia nel trauma che nell’ADHD. Bambini e adolescenti colpiti possono essere facilmente distratti da stimoli esterni o interni, con una conseguente difficoltà nell’organizzarsi e nel completare attività che richiedono una concentrazione prolungata. Tale aspetto influenza significativamente la loro performance scolastica e la capacità di completare compiti quotidiani.
Spesso i soggetti che hanno subito un trauma, o che hanno una diagnosi di ADHD mostrano una difficoltà nella regolazione degli stati emotivi; possono apparire inibiti sul piano emotivo o in preda a crisi di rabbia/angoscia.
Anche l’iperattività e l’irrequietezza si presentano come tratti comuni. In entrambi i disturbi, i giovani mostrano un’energia eccessiva che si traduce in irrequietezza motoria, difficoltà a rimanere seduti in momenti che lo richiedono e un generale senso di agitazione che può essere problematico in contesti strutturati.
L’impulsività è un altro sintomo condiviso che può portare a decisioni avventate e a comportamenti problematici.
Inoltre, i problemi del sonno, quali difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno o la presenza di incubi, sono sintomi comuni che possono avere un impatto notevole sul benessere e sulla funzionalità quotidiana.
Caso Clinico di Martina
In caso che segue è particolarmente rappresentativo di quella che è la tipologia di pazienti che incontro nella mia attività clinica di Terapeuta EMDR per bambini e adolescenti e dell’approccio integrato che da anni applico.
Martina è una bambina di 8 anni, figlia unica, proveniente da un ambiente familiare amorevole ma complesso. La famiglia ha vissuto recentemente un periodo di forte stress a causa di un divorzio conflittuale tra i genitori. La madre di Martina, lavoratrice a tempo pieno, cerca di bilanciare le responsabilità lavorative con quelle di genitore single.
Presentazione del Caso e Sintomi Osservati
Martina è stata indirizzata alla mia attenzione con la richiesta di consulenza neuropsichiatrica a seguito di segnalazioni della scuola riguardanti la sua difficoltà a concentrarsi, frequenti episodi di irrequietezza e comportamenti impulsivi.
Gli insegnanti hanno notato che Martina ha difficoltà a rimanere seduta durante le attività di classe, è facilmente distraibile e mostra frequenti scatti di rabbia. Inoltre, la madre riferisce che Martina ha problemi di sonno, con difficoltà ad addormentarsi e frequenti incubi.
Valutazione Diagnostica Iniziale
Durante la valutazione iniziale, Martina mostra segni di difficoltà nella regolazione emotiva, con momenti di apparente inibizione emotiva alternati a scatti di ira.
Le osservazioni in ambito clinico evidenziavano anche una marcata difficoltà di concentrazione e un’irrequietezza motoria costante.
Iter Diagnostico
Dato il quadro clinico complesso e i sintomi sovrapponibili tra trauma e ADHD, ho ritenuto necessario procedere con un approccio diagnostico multidisciplinare che includeva una valutazione neuropsicologica, interviste cliniche con la bambina e la famiglia e una stretta collaborazione con la scuola.
È stato inoltre importante considerare l’anamnesi familiare e il contesto socio-ambientale di Martina.
Considerazioni Diagnostiche
La sfida principale è stata quella di discriminare tra i sintomi derivanti da possibili esperienze traumatiche legate alla situazione familiare e quelli indicativi di ADHD.
L’analisi ha rivelato che, sebbene Martina mostrasse chiari segni di irrequietezza e difficoltà di concentrazione tipici dell’ADHD, alcuni sintomi come l’alterazione del sonno e le fluttuazioni emotive erano più coerenti con una risposta a eventi traumatici recenti. Inoltre la dettagliata raccolta anamnestica permise di idetificare alcune incongruenze con quello che è un tipico quadro di ADHD “puro” insorto fin dalla prima infanza.
Diagnosi e Approccio Terapeutico
La diagnosi finale ha suggerito la presenza di una risposta comportamentale e emotiva significativa agli eventi di vita stressanti, con una possibile sovrapposizione di sintomi di ADHD.
Il piano di trattamento ha incluso l’avvio di un percorso psicologico caratterizzato da una prima fase di cosolidamento della relazione terapeutica, quindi di una progressiva focalizzazione sugli aspetti relazionali traumatici e l’introduzione alla piccola paziente del EMDR.
Questo al fine di desensibilizzare Martina rispetto ai ricordi traumatici immagazzinati nel suo lobo limbico e quindi aiutarla in seguito a sviluppare strategie di coping e regolazione emotiva più funzionali e adattive per affrontare le questioni legate al contesto familiare.
In tutto questo la collaborazione con la scuola è stata importantissima per fornire un ambiente di apprendimento più adatto alle sue esigenze.
Importanza della Diagnosi Differenziale
La sovrapposizione di alcuni sintomi del trauma e l’ADHD suggerisce quanto sia importante comprendere il ruolo potenziale del trauma in un bambino/adolescente che presenta inattenzione e/o iperattività e impulsività.
La diagnosi può essere complessa, poiché i sintomi possono essere attribuiti erroneamente all’ADHD, quando in realtà sono il risultato di un trauma non riconosciuto.
e, l’agitazione e irritabilità, la disregolazione emotiva, le difficoltà cognitive e le sfide sociali, si sovrappongono tra le due condizioni (indicati con +++ sia per il trauma che per l’ADHD).
Vi è, tuttavia, anche la possibilità che un trauma si verifichi in un soggetto con un quadro clinico di ADHD e che aggravi ulteriormente la situazione.
ADHD come Fattore di Rischio
L’ADHD stessa può essere un fattore di rischio per l’esperienza di traumi o eventi di vita stressanti e per lo sviluppo del Disturbi Post Traumatici da Stress nei giovani. I deficit nella regolazione comportamentale, in particolare l’impulsività possono, infatti, metterli in situazioni di pericolo.
Infine, il trauma essere correlato a una vasta gamma di altri disturbi, tra cui disturbi d’ansia, disturbo della condotta, disturbo depressivo maggiore, disturbo bipolare e schizofrenia.
Tutto ciò rende ancora più complessa la diagnosi e la gestione clinica.
Guida orientativa alla Diagnosi Differenziale tra Trauma e ADHD
Nella mia esperienza clinica come neuropsichiatra, ho spesso affrontato la sfida di distinguere tra i sintomi dell’ADHD e quelli derivanti da un trauma. Questa difficoltà nasce principalmente dalla sovrapposizione di alcuni sintomi tra le due condizioni. Tuttavia, con l’esperienza ho imparato a riconoscere alcuni segni distintivi che sono cruciali per una diagnosi accurata e per sviluppare un trattamento adeguato.
Sintomi più tipici del ADHD
Ad esempio, nell’ADHD, i sintomi come l’iperattività si manifestano spesso in un’eccessiva irrequietezza e difficoltà a rimanere seduti. Ho notato che molti dei miei pazienti con ADHD agiscono impulsivamente, senza considerare le conseguenze, interrompendo gli altri e ingaggiandosi in comportamenti rischiosi. Un altro sintomo comune dell’ADHD è la dimenticanza, dove i pazienti mostrano difficoltà nel ricordare compiti, appuntamenti e responsabilità quotidiane.
Sintomi più tipici del Trauma
Al contrario, nei casi di trauma, ho osservato sintomi come la dissociazione, dove i pazienti sperimentano un senso di distacco da se stessi e dalla realtà circostante. Incubi e flashback legati all’evento traumatico sono frequenti e spesso intensi e vividi. Ho anche notato che molti pazienti che hanno subito un trauma tendono a evitare ricordi dell’evento traumatico e mostrano un‘elevata ipervigilanza, sempre all’erta per potenziali minacce. Inoltre, i sintomi somatici come mal di testa, accelerazione del battito cardiaco e problemi digestivi sono più comunemente osservati nei pazienti che hanno subito un trauma.
Sintomi Comuni
Ci sono anche sintomi che si sovrappongono in entrambe le condizioni, come la disattenzione, l’agitazione e irritabilità, la disregolazione emotiva, le difficoltà cognitive e le sfide sociali.
In questi casi, diventa particolarmente importante valutare attentamente il contesto e la storia complessiva del paziente.
Diagnosi Differenziale tra i Sintomi da Trauma e Deficit dell’Attenzione ADHD
Questa tabella serve come strumento di orientamento nella differenziazione dei sintomi tra trauma e ADHD.
Ovviamente è importante ricordare che la diagnosi dovrebbe essere effettuata da un professionista della salute mentale, che può considerare il contesto completo dei sintomi e la storia individuale.
Sintomi | Trauma | ADHD |
---|---|---|
Iperattività e Irrequietezza | + | ++++ |
Impulsività | ++ | ++++ |
Dimenticanza | + | ++++ |
Dissociazione | ++++ | – |
Insonnia e Incubi | ++++ | – |
Flashback | ++++ | – |
Evitamento e ipervigilanza | ++++ | + |
Sintomi somatici | ++++ | – |
Disattenzione e Difficoltà di Concentrazione | +++ | +++ |
Agitazione e irritabilità | +++ | +++ |
Disregolazione emotiva | +++ | +++ |
Difficoltà cognitive | +++ | +++ |
Difficoltà sociali | +++ | +++ |
Nella tabella, i sintomi come l’iperattività, l’impulsività e la dimenticanza sono più specifici per l’ADHD (indicati con ++++), mentre sintomi come la dissociazione, gli incubi, i flashback, l’evitamento e l’ipervigilanza, e i sintomi somatici sono più specifici per il trauma (anch’essi indicati con ++++). Alcuni sintomi, come la disattenzione, l’agitazione e irritabilità, la disregolazione emotiva, le difficoltà cognitive e le sfide sociali, si sovrappongono tra le due condizioni (indicati con +++ sia per il trauma che per l’ADHD).
Concludo ricordando che, in caso di sospetto di sintomi di ADHD, di trauma, o di entrambi, è fondamentale rivolgersi a un professionista per una valutazione completa e un piano di trattamento personalizzato.
La diagnosi accurata è la chiave per fornire il trattamento più efficace e migliorare la qualità della vita dell’individuo.
Conclusioni
Il caso di Martina illustra vividamente le complessità e le sfide nella diagnosi e nel trattamento di bambini che presentano sintomi sovrapponibili tra il trauma e l’ADHD. Come evidenziato dalla sua storia, un’attenta valutazione multidisciplinare è fondamentale per disentricare i sintomi e per fornire un intervento mirato che tenga conto delle specificità di ciascun individuo.
È importante riconoscere che, mentre l’ADHD è un disturbo neurologico con una componente genetica significativa, i sintomi possono essere esacerbati o mascherati da esperienze traumatiche. Pertanto, un approccio integrato che include la valutazione psicologica, l’assistenza familiare e il sostegno scolastico è cruciale per affrontare efficacemente sia le esigenze immediate che quelle a lungo termine del bambino.
In conclusione, il caso di Martina sottolinea l’importanza di un’attenta osservazione clinica e di una collaborazione tra professionisti della salute mentale, educatori e famiglie.
Solo attraverso un tale approccio olistico e all’uso di adeguate tecniche EMDR possiamo sperare di fornire il migliore supporto possibile ai bambini che vivono con la complessità di sintomi sovrapposti tra trauma e ADHD.
L’obiettivo non è solo di alleviare i sintomi, ma anche di potenziare la resilienza, migliorare la qualità della vita e promuovere un futuro più luminoso e stabile per questi giovani individui.
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