Teoria dell’EMDR

Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari

La dottoressa Shapiro sviluppò una teoria dell’elaborazione delle informazioni per spiegare e anticipare gli effetti del trattamento che erano stati osservati durante la terapia dell’EMDR; questo modello teorico descrive, inoltre, lo sviluppo della personalità, i problemi psicologici e i disturbi mentali. Quella che segue è una descrizione semplificata di tale teoria.

È risaputo che tutti noi esseri umani possediamo un sistema di elaborazione delle informazioni con base psicologica, simile ad altri apparati del nostro corpo, come ad esempio quello digerente grazie al quale siamo in grado di estrarre i nutrimenti necessari alla salute e alla sopravvivenza. Tale sistema si occupa di elaborare i diversi elementi tratti dalle esperienze e di organizzarli, in modo accessibile e funzionale, in ricordi; questi ricordi sono interconnessi tramite reti che contengono pensieri, immagini, emozioni e sensazioni a riguardo e, ogni volta che si creano nuove associazioni con il materiale già contenuto nella memoria, si ha un incremento dell’apprendimento.

Quando capita un evento traumatico, il processo di elaborazione dell’informazione può risultare incompleto, ad esempio a causa di forti sentimenti negativi, o di interferenze dissociative che impediscono alla rete di ricordi di funzionare correttamente. In questo modo la nuova esperienza non può essere collegata ad informazioni più adatte già elaborate e rimane relegata ad un’altra rete di ricordi. Ad esempio, una persona sopravvissuta a uno stupro può “sapere” che i responsabili del crimine sono gli stupratori, ma si tratta di un’informazione sconnessa dai suoi sentimenti che invece la portano a pensare di essere lei la colpevole. In questo modo il ricordo in questione viene immagazzinato, in modo disfunzionale, cioè senza delle associazioni appropriate, insieme ad altri ricordi non elaborati. Quando l’individuo ripensa al trauma, o quando il ricordo viene riportato alla memoria da situazioni simili, può arrivare ad avere la sensazione di rivivere quell’esperienza, o essere preda di forti emozioni e sensazioni psicologiche, quali, innanzitutto, i pensieri intrusivi, i disturbi emotivi e la mancanza di fiducia in se stessi tipici del disturbo post-traumatico da stress (DPTS).

Non sono solo grandi eventi traumatici, o Traumi con la “T” maiuscola, a causare disfunzioni psicologiche, a volte anche un evento relativamente piccolo appartenente all’infanzia, come l’essere preso in giro dai coetanei, o la mancanza di fiducia da parte di un genitore, può non essere adeguatamente elaborato. Questi traumi con la “t” minuscola possono causare disturbi della personalità e divenire la base per reazioni emotive anomale in età adulta.

La dottoressa Shapiro propose la terapia dell’EMDR per l’elaborazione degli elementi dei ricordi traumatici, sia che si tratti di un grande Trauma o di un trauma minore,  in modo da alleviare con successo il malessere clinico. Si ha una corretta elaborazione dell’informazione quando il ricordo in questione viene collegato ad altre conoscenze più  flessibili; a quel punto si può parlare di reale apprendimento e l’esperienza viene immagazzinata insieme ad emozioni più adatte a guidare il soggetto in futuro.

Un’altra versione è stata proposta da collaboratori in campo neurobiologico.

 

Note Bibliografiche:

 

http://www.emdr.com/theory/

Fonti citate in note a piè di pagina:

Shapiro, F., (1995). Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Basic Principles, Protocols and Procedures (1st edition). New York: Guilford Press

Shapiro, F., (2001). Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Basic Principles, Protocols and Procedures (2nd edition). New York: Guilford Press

Shapiro, F., (2002). Paradigms, Processing, and Personality Development. In F. Shapiro [Ed.]. EMDR as an Integrative Psychotherapy Approach; Experts of Diverse Orientations Explore the Paradigm Prism. Washington, D.C.: American Psychological Association Books.

Shapiro, F. & Maxfield, L. (2002). EMDR: Information processing in the treatment of trauma. In Session: Journal of Clinical Psychology, 58, 933-946. Special Issue: Treatment of PTSD.

Stickgold, R. (2002). EMDR: A putative neurobiological mechanism of action. Journal of Clinical Psychology, 58, 61-75.

van der Kolk, B.A. (2002). Beyond the talking cure: Somatic experience and subcortical imprints in the treatment of trauma. In F. Shapiro (Ed.), EMDR as an integrative treatment approach: Experts of diverse orientations explore the paradigm prism, Washington, D.C.: American Psychological Association Books.

Siegel, D. (2002). The Developing Mind and the Resolution of Trauma: Some Ideas About Information Processing and an Interpersonal Neurobiology of Psychotherapy. In F. Shapiro (Ed.), EMDR as an integrative treatment approach: Experts of diverse orientations explore the paradigm prism, Washington, D.C.: American Psychological Association Books.

MacCulloch, M.J., & Feldman, P. (1996). Eye movement desensitization treatment utilizes the positive visceral element of the investigatory reflex to inhibit the memories of post-traumatic stress disorder: A theoretical analysis. British Journal of Psychiatry, 169, 571-579.

Link di approfondimento inseriti nel testo:

http://www.emdr.com/francine-shapiro-ph-d/

http://www.emdr.com/frequent-questions/

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