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Internet e Videogiochi tra i giovani

Uso Problematico di Internet e dei Videogiochi tra i Giovani: Una Sfida Moderna

Il Dilemma Digitale: Districarsi tra Uso e Abuso di Internet e Videogiochi tra i Giovani

In un mondo sempre più connesso, Internet e i videogiochi hanno trasformato il modo in cui i giovani interagiscono, apprendono e si svagano. Queste tecnologie offrono opportunità senza precedenti per l’accesso all’informazione, la socializzazione e l’autonomia personale.

Tuttavia, la linea tra un uso equilibrato e uno problematico può essere sottile, con implicazioni significative per il benessere degli adolescenti. Questo articolo esplora le sfide associate all’uso problematico di Internet e dei videogiochi, analizzando le cause sottostanti e proponendo strategie per affrontare efficacemente la questione.

Argomenti chiave dell’articolo

  • Si discute l’uso problematico di Internet e videogiochi nei giovani e le possibili cause.
  • Il concetto di “gioco problematico” viene analizzato e considerato in termini di salute mentale.
  • Il ruolo della regolazione emotiva e degli stili di attaccamento nell’uso problematico dei videogiochi.
  • L’effetto delle esperienze traumatiche in infanzia (ACEs) e la relazione con i comportamenti di dipendenza.
  • Il potenziale impatto dell’uso problematico di Internet e videogiochi sulla salute mentale, le relazioni sociali e il rendimento scolastico.
  • L’importanza della prevenzione e degli interventi precoce.
  • Come supportare i genitori nello sviluppo di un ambiente familiare che promuove un attaccamento sicuro.
  • La resilienza e le competenze di vita come potenziali strumenti utili nel prevenire la dipendenza da Internet e videogiochi.
  • L’importanza delle attività extracurriculari e del sostegno sociale nella prevenzione dell’uso problematico di Internet e videogiochi.
Internet e Videogiochi tra i giovani

Inquadramento del contesto attuale

L’avvento del ventunesimo secolo ha segnato l’era dell’informazione, con Internet e i videogiochi che si sono rapidamente affermati come pilastri della cultura giovanile moderna. Con oltre 2,52 miliardi di giocatori online stimati nel 2022, il gaming online si è trasformato in un’attività di intrattenimento predominante, spesso associata a un aumento dei livelli di benessere.

Tuttavia, l’uso eccessivo di queste piattaforme può compromettere significativamente il funzionamento individuale, portando a quello che i sistemi nosografici hanno iniziato a riconoscere come disturbi clinici caratterizzati da un gaming online incontrollato e disfunzionale.

Oltre la Patologizzazione

Sebbene sia cruciale riconoscere e trattare l’uso problematico di Internet e dei videogiochi, è altrettanto importante evitare di patologizzare indiscriminatamente comportamenti intensi ma non necessariamente dannosi. Alcuni esperti sostengono che il gaming eccessivo o problematico possa rappresentare una strategia di coping maladattiva, utilizzata per affrontare difficoltà psicosociali o disagi interni. Questa prospettiva invita a un approccio più prudente che consideri le sfide individuali e contestuali dei giocatori.

Il concetto di “Gioco Problematico”

Nonostante ci sia un certo consenso tra gli esperti internazionali sul fatto che i criteri del GD siano più utili per identificare l’uso dipendente dei videogiochi online rispetto ai criteri dell’IGD, che potrebbero portare i clinici a patologizzare modelli di gioco intensi ma non problematici, alcuni esperti preferiscono concettualizzare il gaming eccessivo o problematico come una strategia di coping maladattiva utilizzata per affrontare difficoltà psicosociali o distress. Questa concettualizzazione alternativa potrebbe anche evitare di classificare modelli transitori di gaming eccessivo come una dipendenza comportamentale.

Molti studi sottolineano l’importanza di considerare l’uso problematico non solo come un problema comportamentale ma come un sintomo di questioni psicologiche e relazionali più profonde.

Alla luce del dibattito teorico in corso su questo argomento, ritengo più utile utilizzare il termine “gioco problematico” per comprendere i sintomi relativi alle attività di gioco, indipendentemente dalla classificazione nosografica esistente in una prospettiva più dimensionale.

Fondamenti Teorici e Cause del Gioco Problematico

Il gioco problematico emerge come un fenomeno complesso, profondamente intrecciato con una serie di fattori biologici, ambientali e, in particolare, psicologici, che delineano il paesaggio in cui tale comportamento può fiorire.

Tra questi, gli stili di attaccamento, l’alexitimia, le Adverse Childhood Experiences (ACEs) e i meccanismi di dissociazione si rivelano fondamentali nel modellare la suscettibilità e la risposta di un individuo verso la dipendenza da Internet e videogiochi.

La ricerca suggerisce che una predisposizione genetica possa rendere alcuni individui più inclini a sviluppare dipendenze, ma è il tessuto dei fattori ambientali e psicologici a costituire il terreno fertile in cui queste predisposizioni possono prendere radice e crescere.

Il perno centrale della Regolazione Emotiva

La regolazione emotiva si pone come elemento cruciale nella comprensione dei comportamenti umani, specialmente per quanto riguarda la tendenza a ricercare sollievo o fuga attraverso l’uso di Internet e i videogiochi.

Questa capacità, ovvero quella di modulare e gestire le proprie reazioni emotive in maniera efficace, gioca un ruolo determinante nella salute psicologica generale di un individuo. Quando le persone incontrano difficoltà in questo ambito, possono essere portate a cercare alternative per mitigare stati emotivi negativi o stressanti, trovando nei mondi virtuali un rifugio temporaneo.

La ricerca in questo campo ha ripetutamente sottolineato come una limitata o inefficace regolazione emotiva possa funzionare da fattore predittivo per lo sviluppo di comportamenti dipendenti. Questo legame è particolarmente evidente in situazioni dove le attività online o i videogiochi assumono il ruolo di principali meccanismi di coping di fronte a situazioni di stress, ansia, o di bassa autostima. In queste circostanze, la virtualità offre una via di fuga immediata e, in superficie, meno dolorosa rispetto al confronto diretto con le proprie emozioni o con le situazioni problematiche della vita reale.

Tale dipendenza da strategie evasive evidenzia un circolo vizioso in cui l’individuo, anziché sviluppare e rafforzare capacità di regolazione emotiva più resilienti e adattive, si affida ripetutamente a soluzioni di breve termine che, nel lungo periodo, possono aggravare i problemi di regolazione emotiva e portare a dipendenze comportamentali o all’abuso di sostanze.

Pertanto, interventi mirati a migliorare la regolazione emotiva possono non solo aiutare a ridurre la dipendenza da Internet e videogiochi ma anche offrire benefici più ampi per la salute mentale e il benessere generale dell’individuo.

Stili di Attaccamento e Sue Implicazioni

L’attaccamento, un concetto fondamentale introdotto da John Bowlby, descrive il legame emotivo che si sviluppa tra il bambino e le figure di riferimento primarie. Questo legame affettivo è cruciale per il benessere psicologico dell’individuo e influisce sullo sviluppo delle relazioni interpersonali lungo tutto l’arco della vita.

Gli stili di attaccamento, formatisi durante l’infanzia attraverso le interazioni con i caregiver, possono essere categorizzati in sicuro, ansioso e evitante. Questi stili non solo modulano la percezione di sé e degli altri ma influenzano anche le strategie di coping adottate di fronte alle sfide emotive.

Impatto degli Stili di Attaccamento sulla Regolazione Emotiva

Individui con uno stile di attaccamento sicuro tendono a percepire sé stessi e gli altri in modo positivo, facilitando lo sviluppo di relazioni intime e soddisfacenti. Al contrario, coloro con stili di attaccamento insicuro (ansioso o evitante) possono sperimentare difficoltà nelle relazioni, inclinando verso comportamenti di evitamento o dipendenza eccessiva dalle figure affettive. Queste dinamiche possono rendere gli individui con stili di attaccamento insicuro più vulnerabili all’uso problematico di Internet e videogiochi come meccanismi di coping disfunzionali per mitigare l’ansia relazionale o colmare il vuoto emotivo derivante da relazioni insoddisfacenti.

Alessitimia: Una Barriera alla Comprensione Emotiva

L’alexitimia (o Alexitimia), caratterizzata da difficoltà nell’identificare e descrivere le proprie emozioni e da un orientamento esterno nel pensiero, rappresenta un’altra dimensione rilevante nel contesto dell’uso problematico di videogiochi. Individui con tratti alessitimici possono faticare per processare ed esprimere le proprie emozioni, ricorrendo a comportamenti esterni, come il gioco eccessivo, per evadere da uno stato emotivo confuso e angosciante. Questa incapacità di affrontare efficacemente le emozioni può intensificare la dipendenza da attività virtuali come strategia di distrazione dalle tensioni interne.

La letteratura suggerisce che esiste un’interazione significativa tra gli stili di attaccamento e i tratti alessitimici nel modulare il comportamento di gioco problematico. Individui che presentano sia uno stile di attaccamento insicuro sia elevati livelli di alessitimia possono essere particolarmente inclini a ricadere in pattern di gioco eccessivo.

Questo può essere interpretato come un tentativo di compensare le difficoltà relazionali e di regolazione emotiva attraverso l’immersione in mondi virtuali che offrono una temporanea fuga dalla realtà.

Le Esperienze Avverse nell’Infanzia (ACEs)

Le Esperienze Avverse nell’Infanzia (Adverse Childhood Experiences, ACEs) rappresentano un insieme di eventi traumatici o estremamente stressanti che un individuo può subire durante l’infanzia, quali abusi fisici, emotivi, sessuali, negligenza genitoriale e delle figure di attaccamento o varie forme di disfunzionalità familiare. Queste esperienze hanno un impatto significativo sullo sviluppo psicologico e comportamentale dei giovani, influenzando profondamente il loro benessere a lungo termine.

Studi recenti hanno dimostrato che le ACEs sono fattori di rischio significativi per lo sviluppo di comportamenti problematici, inclusa la dipendenza da Internet e i disturbi legati al gioco. I giovani che hanno vissuto esperienze avverse spesso cercano modi per affrontare o sfuggire alle loro esperienze dolorose, e l’immersione nei mondi virtuali dei videogiochi può offrire un temporaneo sollievo dallo stress e dalle emozioni negative.

Relazione tra Dissociazione e Gioco Problematico

Il legame tra ACEs e gioco problematico può essere mediato da meccanismi psicologici come la dissociazione.

La dissociazione, intesa come stato mentale difensivo, rappresenta un complesso meccanismo di coping che il cervello mette in atto in risposta a stress o traumi psicologici. Questo processo si caratterizza per una sorta di disconnessione dal contesto immediato dell’individuo, che può manifestarsi attraverso l’allontanamento dai propri pensieri, sentimenti, memoria o addirittura dal senso di identità personale. Tale fenomeno può variare da episodi lievi e transitori, comuni a molte persone sotto stress, fino a forme più gravi e persistenti, spesso associate a condizioni psichiatriche come il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD).

Nel contesto degli Adverse Childhood Experiences (ACEs) la dissociazione può emergere come una strategia di sopravvivenza. I giovani, in particolare, potrebbero ricorrere a tale meccanismo per distanziarsi emotivamente dalle memorie dolorose o dalle realtà attuali troppo difficili da affrontare. Questo distacco mentale ed emotivo fornisce temporaneamente un rifugio psicologico, una pausa dalle sensazioni di dolore e angoscia.

Tuttavia, la dissociazione, pur servendo inizialmente come un mezzo di difesa o di fuga dalle difficoltà emotive, può avere conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul comportamento dell’individuo. In particolare, la ricerca ha evidenziato una correlazione significativa tra i livelli di dissociazione e la tendenza a sviluppare comportamenti compensatori o di dipendenza, come il gioco problematico. Il gioco d’azzardo o il gioco su Internet, ad esempio, possono offrire ulteriori livelli di dissociazione, permettendo all’individuo di immergersi in un mondo alternativo, lontano dalle preoccupazioni e dagli stress della vita reale.

Questo legame tra dissociazione e gioco problematico si spiega attraverso il concetto di “automedicazione” psicologica. Gli individui con elevati livelli di dissociazione possono essere particolarmente inclini a ricercare attività che perpetuino o intensifichino lo stato di disconnessione dalla realtà. Il gioco, con le sue caratteristiche di immersione e distrazione, può così diventare un potente strumento per mantenere lo stato dissociativo, offrendo un temporaneo sollievo dalle tensioni interne. Questo ciclo di dissociazione e gioco può rapidamente evolvere in un comportamento compulsivo, dove il gioco non è più una scelta ma una necessità per gestire il disagio psicologico.

Interrogativi e Preoccupazioni dei Genitori

Nella mia esperienza clinica, mi sono frequentemente imbattuta in dubbi e incertezze espressi da genitori preoccupati per il rapporto dei loro figli con internet e i videogiochi. Ho ascoltato storie e vissuto casistiche reali che hanno messo in luce gli effetti negativi derivanti da un uso eccessivo o improprio delle tecnologie digitali.

Una domanda che mi è stata posta più volte riguarda la distinzione tra un hobby sano e una vera e propria dipendenza da videogiochi. Questo interrogativo nasce dal notare come alcuni ragazzi possano trascorrere intere giornate davanti allo schermo, trascurando studi e relazioni sociali.

Mi sono anche imbattuta in genitori che mi hanno chiesto: “Mio figlio utilizza i videogiochi come via di fuga dalla realtà; è normale?“. Questa domanda emerge quando si osserva un cambiamento nel comportamento del giovane, che diventa più introspettivo e disinteressato alle attività che prima lo appassionavano.

Inoltre, è stato frequente il dubbio su quali siano i segnali di un uso problematico di internet e videogiochi. Identificare questi segnali è fondamentale per intervenire in modo tempestivo. Aspetti come la trascuratezza personale, il calo delle prestazioni scolastiche, l’irritabilità in assenza di dispositivi elettronici, e la perdita di interesse per hobby e attività sono spesso discussi nel mio studio. Ma ne parlerò più estesamente nel prossimo paragrafo.

Una delle sfide maggiori che ho affrontato con le famiglie è stata quella di stabilire regole sull’uso di internet e videogiochi senza innescare conflitti. Questo interrogativo si manifesta quando i tentativi di limitare il tempo online si trasformano in fonte di tensioni e lotte di potere tra genitori e figli.

Un caso che ricordo bene riguarda un adolescente che, a causa dell’eccessivo tempo trascorso a giocare online, ha mostrato segni di isolamento sociale e ha sviluppato un ritmo sonno-veglia irregolare, compromettendo sia le sue prestazioni scolastiche sia le sue relazioni. I tentativi dei genitori di imporre limiti più stretti hanno solo esacerbato le tensioni, rendendo il dialogo ancora più difficile.

Da queste esperienze, ho appreso l’importanza di fornire ai genitori gli strumenti e le conoscenze per affrontare queste sfide. Promuovere un dialogo aperto sui media digitali, stabilire regole chiare e condivise, e proporre alternative valide (soprattutto emotivamente e affettivamente!) al tempo online sono passaggi cruciali che consiglio spesso.

Quando il Divertimento si Trasforma in Dipendenza

I videogiochi e il mondo di internet, per molti, rappresentano come detto una via di fuga, un mondo dove esprimersi liberamente senza regole, sperimentare e, talvolta, vivere successi e rivalse che nella vita reale sembrano irraggiungibili. Tuttavia, quando il confine tra uso ricreativo e dipendenza sfuma, possono emergere problematiche significative.

Classificazione dei Disturbi: il Disturbo da Gioco su Internet

L‘Associazione Psichiatrica Americana ha incluso il “Disturbo da Gioco su Internet” (Internet Gaming Disorder, IGD) tra i disturbi mentali che necessitano di ulteriori ricerche nella sezione III del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione – Revisione del Testo (DSM-5-TR).

I criteri diagnostici per l’IGD comprendono:

  • preoccupazione,
  • astinenza,
  • tolleranza,
  • tentativi falliti di controllare le attività di gioco,
  • perdita di interesse per attività non legate al gioco,
  • persistenza nel gioco nonostante difficoltà psicosociali,
  • menzogne sul tempo trascorso a giocare,
  • fuga da sentimenti negativi
  • e compromissione funzionale.

Nonostante la mancanza di criteri ufficiali per il Disturbo da Gioco su Internet nel DSM-5, è possibile fare riferimento a studi e proposte di ricerca che hanno cercato di definire i criteri diagnostici per questo tipo di disturbo, ispirandosi spesso ai criteri per altri disturbi da dipendenza. Ecco una tabella descrittiva basata su proposte generali tratte dalla letteratura esistente:

CriterioDescrizione
Uso eccessivoIl gioco su Internet è spesso praticato per periodi di tempo molto lunghi, ben oltre quelli previsti o socialmente accettabili.
PreoccupazionePensieri persistenti o ossessivi riguardanti il gioco su Internet, anche quando non si sta giocando.
Sintomi di astinenzaDisagio emotivo, irritabilità o disagio fisico quando il gioco su Internet è inaccessibile o interrotto.
TolleranzaLa necessità di spendere sempre più tempo nel gioco su Internet per ottenere soddisfazione o per “sfuggire” dalla realtà.
Perdita di controlloIncapacità ripetuta di ridurre o controllare il comportamento di gioco.
Trascuratezza di altre attivitàSignificativa riduzione dell’interesse o della partecipazione ad attività importanti a causa del gioco su Internet.
Continuazione nonostante le conseguenzeContinuare a giocare su Internet nonostante la consapevolezza di problemi psicologici, sociali, accademici o professionali causati o aggravati da tale comportamento.
IngannoNascondere l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco su Internet agli altri, inclusi familiari o professionisti.
FugaUso del gioco su Internet per sfuggire o alleviare stati d’animo negativi, come sentimenti di impotenza, colpa o ansia.
Rischi relazionali o professionaliMettere a rischio o perdere relazioni significative, opportunità di lavoro o istruzione a causa del gioco su Internet.
Proposta di criteri per il Disturbo da Gioco su Internet

Si prega di notare che questa tabella è solo indicativa e non riflette criteri ufficiali del DSM-5. La ricerca in questo campo è in continua evoluzione, e tali criteri potrebbero essere soggetti a revisioni o modifiche in futuro.

Parallelamente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il “Disturbo da Gioco” (Gaming Disorder, GD) tra i disturbi dovuti a comportamenti di dipendenza nella revisione undicesima della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11).

I criteri per il GD comprendono un interesse diminuito per le attività quotidiane, attività di gioco persistenti nonostante conseguenze negative, un modello persistente di gioco problematico, esclusione di altri disturbi mentali e/o uso di sostanze o farmaci che potrebbero meglio spiegare il gioco problematico e compromissione funzionale.

Differenze di Genere nelle Dipendenze

L’analisi delle differenze di genere nelle dipendenze offre una prospettiva intrigante sulle dinamiche sottostanti che influenzano il comportamento di ricerca di sollievo o di fuga in attività come il gioco d’azzardo e l’uso dei videogiochi. Le ricerche indicano che esistono variazioni significative nel modo in cui uomini e donne si approcciano e sono influenzati da questi comportamenti, riflettendo divergenze sia nelle esperienze di vita che nei meccanismi di coping adottati.

Da una parte, le femmine tendono a riferire un legame più forte e positivo con figure di attaccamento significative, come la madre o i pari. Questo tipo di attaccamento, caratterizzato da legami emotivi solidi e supportivi, può giocare un ruolo cruciale nel fornire alle donne una rete di supporto emotivo più efficace. Tale rete può agire come un fattore di protezione contro lo sviluppo di comportamenti dipendenti, offrendo alternative più sane e supporto nel momento del bisogno, facilitando quindi la gestione dello stress e delle emozioni negative in maniera più adattiva.

D’altra parte, i maschi mostrano spesso una maggiore propensione verso disturbi legati al gioco d’azzardo e alla dipendenza da videogiochi. Questa tendenza può essere parzialmente spiegata dalla ricerca di attività ad alto rischio o ad alta stimolazione, le quali possono essere percepite come più gratificanti o eccitanti. Per alcuni uomini, tali attività possono fungere da meccanismi di coping per affrontare stress o disagi emotivi, specialmente in assenza di una rete di supporto emotivo solida o di strategie di coping efficaci. Il gioco d’azzardo e i videogiochi, con le loro caratteristiche di immediata ricompensa e immersione, possono offrire una via di fuga temporanea dai problemi quotidiani o da sensazioni interne sgradevoli.

È importante notare che queste tendenze non sono universali e possono variare ampiamente tra individui all’interno dello stesso genere. Tuttavia, riconoscere e comprendere queste differenze può essere cruciale per lo sviluppo di strategie di prevenzione e intervento mirate.

Segni e Sintomi del Gioco Problematico: 10 domande per i genitori

Dalla mia esperienza come psicoterapeuta per adolescenti, ho elaborato un decalogo di domande e osservazioni che i genitori dovrebbero considerare per comprendere se il loro figlio sta sviluppando un comportamento di uso patologico di internet o dei videogiochi. Queste riflessioni emergono dal mio lavoro quotidiano con giovani e famiglie alle prese con queste sfide:

  1. Preoccupazione costante: Vostro figlio sembra pensare ai videogiochi anche quando non sta giocando? Notate una preoccupazione persistente per il gioco che va oltre un semplice hobby?
  2. Incremento del tempo di gioco: Avete osservato un aumento nel tempo dedicato ai videogiochi? Vostro figlio sente la necessità di giocare per periodi sempre più lunghi per sentirsi soddisfatto?
  3. Tentativi di riduzione falliti: Ha vostro figlio mai espresso il desiderio di limitare il tempo trascorso a giocare senza riuscirci, indicando così una potenziale perdita di controllo?
  4. Persistenza nonostante le conseguenze: Continua vostro figlio a giocare anche di fronte a conseguenze negative, come problemi scolastici, isolamento sociale o conflitti familiari?
  5. Trascuratezza di altre attività: Avete notato una diminuzione dell’interesse o dell’impegno in attività che prima erano importanti per vostro figlio, come gli hobby, lo sport o gli studi, a favore dei videogiochi?
  6. Uso dei giochi per evadere: Vostro figlio usa i videogiochi come mezzo per sfuggire a stress, ansia o problemi nella vita reale?
  7. Variazioni di umore legate al gioco: Osservate cambiamenti significativi nel comportamento o nell’umore di vostro figlio legati all’accesso o alla restrizione dei videogiochi?
  8. Segni di astinenza: Quando viene impedito l’accesso ai giochi, vostro figlio mostra irritabilità, ansia o altri segni che potrebbero indicare sintomi di astinenza?
  9. Impatto sui rapporti sociali: Come influenzano i videogiochi le relazioni sociali di vostro figlio? Si sta isolando dagli amici e dalla famiglia a causa del gioco?
  10. Risposta emotiva al gioco: Come reagisce vostro figlio alla vittoria o alla sconfitta nei videogiochi? Notate una dipendenza emotiva dai risultati del gioco?
Segni e Sintomi del Gioco Problematico

Queste domande sono frutto delle mie osservazioni e delle mie esperienze cliniche. Ogni famiglia e ogni situazione è unica, ma queste riflessioni possono fornire un punto di partenza per valutare il comportamento di gioco e decidere se sia necessario cercare un supporto professionale. Ricordate, il dialogo aperto e il supporto empatico sono fondamentali nel guidare i vostri figli attraverso le sfide dell’adolescenza e dell’uso digitale.

Conseguenze dell’Uso Problematico

L’uso problematico di Internet e dei videogiochi non è un fenomeno isolato, ma un sintomo di problemi più ampi che possono avere un impatto significativo sulla vita degli adolescenti. Quando questi comportamenti si instaurano e ripetono cronicamente possono verificarsi delle ripercussioni dall’uso eccessivo di queste tecnologie, portando a rischi per la salute mentale e le relazioni sociali.

Impatti sulla Salute Mentale degli Adolescenti

Le conseguenze dell’uso problematico di Internet e videogiochi sulla salute mentale degli adolescenti sono profonde e variegate. La dipendenza da Internet e videogiochi è stata associata a diversi disturbi psicologici, tra cui:

  • ansia,
  • depressione
  • e disturbi del sonno.

Questi effetti sono spesso interconnessi, con l’uso eccessivo che può agire sia come causa che come conseguenza di problemi di salute mentale. Ad esempio, gli adolescenti possono rivolgersi ai videogiochi come forma di fuga da sentimenti di ansia o depressione, ma l’uso eccessivo può a sua volta esacerbare questi disturbi, creando un ciclo vizioso.

Ripercussioni Sociali e di Rendimento Scolastico

Oltre agli effetti sulla salute mentale, l’uso problematico di Internet e videogiochi può avere conseguenze significative sulle relazioni sociali e sul rendimento scolastico degli adolescenti. L’isolamento sociale è una preoccupazione comune, poiché gli individui possono ritirarsi dalle interazioni faccia a faccia a favore delle connessioni online o del gioco. Questo ritiro può portare a una riduzione delle competenze sociali e a un senso di solitudine e alienazione.

Sul fronte delle prestazioni e rendimenti scolastici, l’uso eccessivo di Internet e videogiochi può portare a una diminuzione del rendimento scolastico. Il tempo trascorso online o giocando può sottrarsi allo studio, ai compiti e ad altre attività educative, con un impatto diretto sui voti e sull’apprendimento.

Inoltre, la qualità del sonno può essere compromessa dall’uso eccessivo di schermi, influenzando la capacità di concentrazione e l’apprendimento durante il giorno.

Verso una Soluzione: Strategie di Intervento e Prevenzione

La complessità del problema richiede un approccio integrato e multifattoriale, che consideri non solo l’aspetto comportamentale, ma anche le dinamiche emotive e relazionali sottostanti.

Educazione Emotiva e Promozione di un Attaccamento Sicuro

Un primo passo fondamentale è l’educazione emotiva, che dovrebbe iniziare fin dalla più tenera età. È essenziale insegnare ai bambini a riconoscere, esprimere e gestire le proprie emozioni in modo costruttivo. E’ questo è un compito primariamente genitoriale. Per questo, parallelamente, è cruciale supportare i genitori nel creare un ambiente familiare che promuova un attaccamento sicuro, attraverso interazioni consistenti, empatiche e di supporto.

Supporto Psicologico e Interventi Precoci

Per le famiglie a rischio, gli interventi psicologici precoci possono prevenire lo sviluppo di dinamiche disfunzionali e comportamenti dipendenti. Un approccio basato per esempio sui criteri e canoni della terapia familiare e di quella individuale per esempio tramite un approccio psicoterapeutico EMDR può aiutare a risolvere problemi relazionali e a sviluppare strategie di coping più adattive.

EMDR per il Gioco Patologico

La terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), o EMDR, è riconosciuta come un trattamento efficace e basato su prove di efficacia per i traumi, compreso il PTSD. Mostra risultati promettenti anche per i traumi da attaccamento e le dinamiche familiari disfunzionali.

Questo approccio terapeutico aiuta il cervello a elaborare le esperienze traumatiche e a ridurre i pensieri, le emozioni e i comportamenti negativi associati. Un adattamento della tecnica è rappresentato dall’EMDR focalizzato sull’attaccamento, che va oltre la risoluzione del trauma per migliorare i problemi di attaccamento nelle dinamiche relazionali. Per questo è importante affidarsi ad un psicoterapeuta EMDR esperto in bambini e adolescenti.

Negli studi, sia i bambini che gli adulti hanno dimostrato di aver migliorato i sintomi dei problemi di attaccamento e la regolazione emotiva dopo le sessioni di EMDR.

Attraverso la terapia EMDR per i traumi complessi, il cervello impara a spostare le risposte di allarme associate ai traumi del passato verso uno stato più calmo. Ciò consente alle persone di elaborare il proprio passato traumatico e di alleviare i sintomi. Applicato al contesto familiare, l’EMDR può essere uno strumento per curare le disfunzioni familiari e i traumi da attaccamento in tutti quei casi in cui le esperienze traumatiche del passato di un genitore, immagazzinate in modo disfunzionale, riemergono durante la genitorialità.

La Addiction-Focused EMDR (AF-EMDR)

In uno studio sulla terapia Addiction-Focused EMDR (AF-EMDR) per la dipendenza da gioco d’azzardo, sono stati osservati miglioramenti in alcuni partecipanti durante la fase EMDR, senza effetti negativi. Questi risultati suggeriscono che la terapia AF-EMDR può avere un potenziale nel trattamento di altre dipendenze come il disturbo da gioco d’azzardo.

Un caso di studio specifico ha evidenziato il successo del trattamento della dipendenza da Internet in un ragazzo di 13 anni ossessionato dal gioco. La terapia lo ha aiutato a identificare e desensibilizzare i fattori scatenanti che lo spingevano a giocare. Un altro esempio di applicazione è l’EMDR virtuale, dove il trattamento erogato su piattaforme digitali non ha mostrato differenze significative rispetto alla terapia di persona.

Sviluppo della Resilienza e Competenze di Vita

Incoraggiare lo sviluppo della resilienza nei giovani è un altro pilastro fondamentale. Programmi educativi che insegnano la gestione dello stress, la soluzione dei problemi e le abilità sociali possono dotare i giovani degli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita senza ricorrere a comportamenti nocivi.

Agevolare la frequentazione di gruppi di pari

Le reti di supporto sociale e comunitario svolgono un ruolo insostituibile nel fornire un senso di appartenenza e alternative positive ai comportamenti dipendenti. Gruppi sportivi, attività comunitarie e iniziative di volontariato possono offrire agli adolescenti spazi sicuri per esplorare i propri interessi e sviluppare relazioni significative.

Prevenzione e Interventi Precoci

Infine, è essenziale riconoscere l’importanza della prevenzione e degli interventi precoci. Programmi educativi nelle scuole che promuovono l’uso responsabile di Internet e la consapevolezza dei rischi associati all’uso eccessivo di videogiochi possono giocare un ruolo significativo nel prevenire l’insorgenza di comportamenti problematici.

Gli interventi precoci possono anche aiutare a identificare i giovani a rischio, consentendo un supporto tempestivo per prevenire l’escalation del comportamento di gioco problematico.

Conclusioni

Affrontare l’uso problematico di Internet e dei videogiochi tra i giovani richiede una comprensione profonda delle dinamiche psicologiche e relazionali coinvolte. Un approccio che vada oltre la semplice restrizione dell’accesso digitale, mirando a rafforzare le competenze emotive e relazionali, può offrire una soluzione più sostenibile e a lungo termine.

Collaborazione tra famiglie, scuole, professionisti della salute mentale e policymaker è fondamentale per creare un ambiente che supporti lo sviluppo sano e l’uso consapevole delle tecnologie digitali, consentendo ai giovani di navigare con sicurezza nel mondo digitale e di sfruttarne appieno le potenzialità senza cadere nelle sue insidie.

Bibliografia:

terapia psicologica emdr

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