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Guarire le ferite del passato con l’EMDR L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Guarire le ferite del passato con l’EMDR: L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Le esperienze avverse dell’infanzia (ACE) rappresentano un problema di salute pubblica significativo, con conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere degli individui. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, circa il 61% degli adulti ha riportato di aver subito almeno un ACE, mentre il 16% ha riferito di averne subiti quattro o più.

Questi dati allarmanti sottolineano l’importanza di affrontare le conseguenze degli ACE, in particolare quando si tratta di genitorialità.

La ricerca ha dimostrato che i genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nell’esercitare una genitorialità efficace e nel fornire un ambiente stabile e supportivo per i propri figli. Questo può portare a una trasmissione intergenerazionale del trauma, in cui le esperienze negative dei genitori influenzano lo sviluppo emotivo, comportamentale e relazionale dei figli.

Affrontare i traumi infantili prima di diventare genitori diventa quindi cruciale per spezzare questo ciclo di trasmissione del trauma. L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) si presenta come un approccio terapeutico promettente per elaborare i traumi legati agli ACE, offrendo ai genitori uno strumento efficace per superare le proprie esperienze negative e promuovere una genitorialità più consapevole e positiva.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’impatto degli ACE sulla genitorialità, i meccanismi di trasmissione intergenerazionale del trauma e il ruolo dell’EMDR nell’elaborazione dei traumi infantili.

L’obiettivo è quello di evidenziare l’importanza di affrontare le ferite del passato prima di diventare genitori, al fine di promuovere il benessere individuale e familiare delle generazioni future.

Argomenti Chiave:

  • L’impatto delle esperienze infantili avverse (ACE) sulla genitorialità: I genitori che hanno vissuto esperienze ACE hanno maggiori probabilità di avere difficoltà nella genitorialità, il che può portare a problemi nello sviluppo emotivo e comportamentale dei loro figli.
  • Trasmissione intergenerazionale del trauma: Gli ACE possono essere trasmessi dai genitori ai figli, creando un ciclo di traumi che può estendersi per generazioni.
  • Il ruolo dell’EMDR nell’elaborazione pregenitoriale: L’EMDR è un approccio terapeutico efficace per aiutare i genitori a elaborare e risolvere i propri traumi, riducendo così il rischio di trasmettere il trauma ai figli.
Guarire le ferite del passato con l'EMDR L'importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) e il loro Impatto sulla Genitorialità

Le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) si riferiscono a una serie di eventi traumatici o stressanti che un individuo può subire durante i primi anni di vita, come abusi fisici o emotivi, trascuratezza, violenza domestica, dipendenze da sostanze da parte dei genitori o problemi di salute mentale in famiglia. Queste esperienze possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul funzionamento psicosociale degli individui in età adulta, influenzando anche il loro ruolo genitoriale.

La ricerca ha dimostrato un forte legame tra le ACE dei genitori e le problematiche riscontrate nei loro figli, come disturbi emotivi, comportamentali e relazionali.

I genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nell’esercitare una genitorialità efficace e nel fornire un ambiente stabile e supportivo per i propri figli. Questo può portare a una trasmissione intergenerazionale del trauma, in cui le esperienze negative dei genitori influenzano lo sviluppo dei figli.

Disponibilità Emotiva e Strategie Educative

Due aree di particolare interesse nell’ambito della genitorialità influenzata dalle ACE sono la disponibilità emotiva e le strategie disciplinari ed educative dei genitori.

  • I genitori con una storia di ACE possono avere problemi di disponibilità emotiva a causa di deficit nel funzionamento sociale ed emotivo derivanti da avversità infantili non risolte. Di conseguenza, tendono ad avere interazioni con i figli caratterizzate da maggiore disimpegno, intrusività e ostilità, e da una minore sensibilità ed empatia.
  • Per quanto riguarda l’educazione, i genitori con una storia di ACE spesso hanno avuto cattivi modelli di genitorialità nell’infanzia e possono non possedere le competenze necessarie per attuare stili educativi efficaci. Tendono ad associare l’educazione a punizioni e controlli frequenti, ricorrendo a forme di disciplina più aggressive e incostanti, come urlare, colpire e minacciare il bambino.

La Teoria dell’Attaccamento e gli ACEs

La teoria dell’attaccamento svolge un ruolo fondamentale nella comprensione della trasmissione intergenerazionale del trauma.

I genitori con una storia di ACE possono sviluppare modelli di attaccamento insicuri, influenzando negativamente la loro capacità di stabilire legami sicuri con i propri figli. Questo può portare a difficoltà nella regolazione delle emozioni, nell’autostima e nelle relazioni interpersonali dei figli.

In sintesi, le Esperienze Avverse dell’Infanzia dei genitori hanno un impatto significativo sulla loro genitorialità e sullo sviluppo dei figli. Comprendere il legame tra ACE, disponibilità emotiva, strategie educative e teoria dell’attaccamento è fondamentale per sviluppare interventi mirati a spezzare il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma e promuovere una genitorialità più consapevole e positiva.

Patologie Sviluppate dai Bambini

I figli di genitori che hanno vissuto ACE possono sviluppare una gamma di patologie psicologiche e comportamentali. Tra queste, si annoverano:

  • Disturbi d’ansia e depressivi: I bambini possono manifestare sintomi di ansia e depressione come risultato dell’instabilità emotiva e della mancanza di sicurezza percepita nell’ambiente familiare.
  • Disturbi dell’attaccamento: Possono emergere difficoltà nel formare e mantenere relazioni sicure, derivanti da modelli di attaccamento insicuri trasmessi dai genitori.
  • Disturbi comportamentali: Comportamenti aggressivi, antisociali o autolesionistici possono svilupparsi come meccanismi di coping disadattivi in risposta al trauma familiare.
  • Disturbi dell’umore: Fluttuazioni emotive significative e disturbi dell’umore possono essere comuni, riflettendo l’instabilità emotiva e lo stress psicologico ereditato.
  • Disturbi da stress post-traumatico (PTSD): I bambini possono sviluppare PTSD non solo a seguito di traumi diretti ma anche come risultato dell’esposizione a genitori traumatizzati e alle loro reazioni.
  • Problemi di autostima e di regolazione emotiva: L’esposizione a un ambiente familiare disfunzionale può portare a problemi di autostima e difficoltà nella regolazione delle emozioni.

Ecco una grafico che mette in correlazione le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) dei genitori con le possibili patologie o sintomi sviluppati dai figli:

Esperienze Avverse dell'Infanzia (ACE) dei genitori e patologie o sintomi sviluppati dai figli

In questo contesto, l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) emerge come un approccio terapeutico efficace per aiutare i figli di genitori che hanno vissuto traumi significativi che hanno sviluppato psicopatologie. Il terapeuta EMDR lavora con il paziente per identificare e trattare le specifiche memorie traumatiche che potrebbero essere alla base dei disturbi comportamentali e emotivi.

Questo può essere particolarmente prezioso per i bambini che hanno assimilato inconsciamente modelli di comportamento disfunzionali dai loro genitori traumatizzati, offrendo loro strumenti per interrompere il ciclo del trauma transgenerazionale e per costruire una vita emotivamente più stabile e felice.

Il Trauma Transgenerazionale: Come si Trasmette il Trauma dai Genitori ai Figli

Guarire le ferite del passato con l’EMDR L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Il trauma transgenerazionale rappresenta un fenomeno complesso attraverso il quale le esperienze traumatiche vissute da una generazione vengono trasmesse alle generazioni successive, influenzando profondamente il loro sviluppo emotivo, psicologico e comportamentale.

Questa trasmissione può avvenire attraverso meccanismi psicologici, sociali e biologici, riflettendo la natura multidimensionale del trauma e la sua capacità di infiltrarsi nelle dinamiche familiari e nella psiche individuale oltre il tempo immediato in cui si verifica l’evento traumatico.

Il trauma transgenerazionale si manifesta quando i genitori trasferiscono, spesso inconsciamente, i propri traumi non risolti ai figli. Questi traumi possono derivare da una varietà di esperienze avverse vissute in infanzia (ACE come abbiamo già detto).

Queste esperienze traumatiche dei genitori influenzano il loro modo di interagire con i propri figli, il che può compromettere lo sviluppo di un attaccamento sicuro, essenziale per il benessere emotivo e relazionale del bambino.

Livello Psicologico

A livello psicologico, i genitori con un passato traumatico possono involontariamente trasmettere queste esperienze ai figli attraverso il loro comportamento e la loro modalità di comunicazione. Possono avere difficoltà a stabilire un attaccamento sicuro, influenzando negativamente lo sviluppo emotivo e relazionale del bambino. Inoltre, i modelli di coping disadattivi appresi dai genitori possono essere imitati dai figli, perpetuando così il ciclo del trauma.

Vignetta Clinica: Trauma Transgenerazionale
Personaggi:
Maria, 45 anni, cresciuta in una famiglia dove la madre era spesso depressa e il padre assente a causa del lavoro.
Luca, figlio di Maria, 10 anni.

Scenario:
Maria ha vissuto una infanzia difficile. Sua madre era spesso depressa e distante emotivamente, mentre suo padre era fisicamente assente e poco coinvolto. Durante la sua infanzia, Maria ha imparato a sopprimere le sue emozioni per evitare di aggravare lo stato di sua madre e ha sviluppato un forte senso di responsabilità per prendersi cura di sé stessa.
Ora adulta e madre, Maria ama profondamente suo figlio Luca, ma inconsciamente ripete alcuni schemi comportamentali appresi nella sua infanzia. Tende a essere iperprotettiva e a volte emotivamente distante, particolarmente nei momenti di stress, quando si chiude in se stessa come faceva sua madre.

Episodio:
Una sera, Luca si avvicina a Maria desideroso di raccontare come è andata a scuola, ma Maria è distratta e chiaramente preoccupata per delle questioni di lavoro. Senza rendersene conto, risponde in modo assente e distaccato. Luca, sentendosi trascurato, si ritira silenziosamente nella sua stanza, confuso e triste.

Riflessioni Psicologiche:
In questo scenario, il comportamento di Maria riflette il suo trauma infantile non risolto. Nonostante il suo amore per Luca, le sue modalità di comunicazione e le sue reazioni emotive sono influenzate dai modelli di comportamento che ha appreso da bambina. Questo influenza il modo in cui interagisce con suo figlio, che a sua volta può percepire la distanza emotiva e sentirsi insicuro.
Luca potrebbe iniziare a interiorizzare l’idea che non sia importante o che i suoi bisogni emotivi non siano una priorità, il che potrebbe influenzare il suo sviluppo emotivo e la sua capacità di formare relazioni sicure in futuro.

Conclusione:
Questo episodio illustra come il trauma transgenerazionale si manifesti attraverso comportamenti e modalità comunicative ereditate, potenzialmente compromettendo il benessere emotivo delle generazioni successive.
Maria potrebbe trarre beneficio dal riconoscere e lavorare sui propri traumi con l’aiuto di un terapeuta, interrompendo così il ciclo di trauma nella sua famiglia e migliorando la sua relazione con Luca.

Livello sociale

Sul piano sociale, fattori come povertà, discriminazione e isolamento sociale, che spesso accompagnano le famiglie con traumi, possono limitare la capacità dei genitori di fornire un ambiente stabile e supportivo, esacerbando gli effetti del trauma.

Livello Biologico

Recenti studi sulla epigenetica suggeriscono anche meccanismi biologici di trasmissione del trauma. Il trauma può portare a cambiamenti nel DNA che influenzano la regolazione dello stress e delle emozioni, e questi cambiamenti possono essere trasmessi ai figli, influenzando la loro predisposizione al trauma o alla resilienza.

Meccanismo Epigenetici

I meccanismi epigenetici del trauma includono varie modifiche che possono influenzare l’espressione genica e il comportamento degli individui. La metilazione del DNA è un processo che può ridurre l’espressione di geni legati alla regolazione dello stress, aumentando la vulnerabilità a disturbi come ansia e depressione a seguito di stress o trauma. Le modifiche post-traslazionali delle istoni, come l’acetilazione o la metilazione, possono cambiare la struttura della cromatina e influenzare l’accessibilità dei geni, modificando in modo duraturo l’espressione genica. Inoltre, alterazioni nei RNA non codificanti, inclusi i microRNA, possono influenzare la regolazione dei geni coinvolti nelle risposte allo stress e nelle funzioni neurologiche, contribuendo alla trasmissione delle conseguenze di traumi attraverso le generazioni.

Vie di Trasmissione Biologiche

Questi cambiamenti epigenetici possono essere trasmessi alla prole attraverso diverse vie:

  • Durante la gravidanza: Le esperienze traumatiche di una madre possono influenzare l’ambiente intrauterino, esponendo il feto a ormoni dello stress come il cortisolo, che a sua volta può influenzare lo sviluppo epigenetico del bambino.
  • Dopo la nascita: Le modalità di interazione e cura dei genitori, influenzate dai loro stessi traumi e dai relativi cambiamenti epigenetici, possono alterare la regolazione epigenetica nei figli, specialmente nei primi anni di vita, un periodo critico per lo sviluppo neurologico.

Comprendere il trauma transgenerazionale ha importanti implicazioni per gli interventi terapeutici. Approcci come l’EMDR e la terapia focalizzata sulla mentalizzazione possono aiutare individui e famiglie a elaborare e integrare esperienze traumatiche, promuovendo la guarigione e interrompendo il ciclo di trasmissione del trauma.

Interventi che promuovono resilienza, reti di supporto sociale e accesso a risorse comunitarie possono sostenere le famiglie nel creare ambienti più stabili, riducendo il rischio di trasmissione del trauma alle generazioni future.

L’Importanza della Mentalizzazione Parentale e dell’Elaborazione Pre-Genitoriale

La mentalizzazione parentale, ovvero la capacità dei genitori di comprendere e rispondere in modo adeguato agli stati mentali e ai bisogni emotivi dei propri figli, riveste un ruolo cruciale nel promuovere uno sviluppo sano e un attaccamento sicuro nei bambini. Questa abilità assume particolare rilevanza nel contesto delle esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori, poiché può attenuare l’impatto negativo di tali esperienze sulla genitorialità e sullo sviluppo dei figli.

Numerosi studi hanno evidenziato il legame tra gli ACE dei genitori, la mentalizzazione parentale e gli esiti dello sviluppo dei figli.

Genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nel sintonizzarsi con gli stati emotivi dei propri figli e nel fornire risposte sensibili e appropriate, compromettendo così la qualità della relazione genitore-figlio e aumentando il rischio di problemi emotivi e comportamentali nei bambini.

L’elaborazione pre-genitoriale, ovvero il processo di affrontare e risolvere i propri traumi infantili prima di diventare genitori, assume quindi un’importanza fondamentale. Attraverso questo percorso, i futuri genitori possono sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, migliorando così la loro capacità di mentalizzazione parentale.

Benefici dell’elaborazione dei traumi infantili

I benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialità sono molteplici. In primo luogo, genitori che hanno risolto i propri traumi sono più propensi a creare un ambiente familiare stabile e supportivo, riducendo il rischio di trasmissione intergenerazionale degli ACE. Inoltre, questi genitori sono maggiormente in grado di fornire cure responsive e sensibili, promuovendo lo sviluppo di un attaccamento sicuro nei loro figli.

L’integrazione dell’EMDR e della mentalizzazione parentale nell’elaborazione pre-genitoriale si rivela particolarmente efficace. L’EMDR consente ai futuri genitori di elaborare i ricordi traumatici, riducendone l’intensità emotiva e promuovendo una maggiore integrazione delle esperienze. Parallelamente, il focus sulla mentalizzazione parentale durante questo processo aiuta i genitori a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, gettando le basi per interazioni genitore-figlio più sane e supportive.

Tabella che elenca i benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialità e i loro potenziali effetti positivi sulla prole, basata sul materiale fornito:

Benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialitàPotenziali effetti positivi sulla prole
Maggiore consapevolezza delle proprie esperienze traumatiche e del loro impattoRiduzione del rischio di trasmissione intergenerazionale del trauma
Sviluppo di strategie di coping più adattive per gestire lo stress e le emozioni negativeAmbiente familiare più stabile e supportivo per i figli
Miglioramento della capacità di regolazione emotiva e di gestione della frustrazioneInterazioni genitore-figlio più positive e sensibili
Rafforzamento dell’autostima e della fiducia nelle proprie capacità genitorialiMaggiore disponibilità emotiva e empatia verso i bisogni dei figli
Riduzione dei sintomi di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico legati ai traumi infantiliMinore rischio per i figli di sviluppare problemi emotivi, comportamentali e relazionali
Maggiore consapevolezza dei propri modelli di attaccamento e delle dinamiche relazionali apprese nell’infanziaPromozione di un attaccamento sicuro e di relazioni sane tra genitori e figli
Sviluppo di competenze genitoriali più efficaci e di uno stile educativo più positivoAmbiente di crescita più nurturante e stimolante per lo sviluppo dei figli
.

Quindi, l’importanza della mentalizzazione parentale e dell’elaborazione pre-genitoriale non può essere sottovalutata nel contesto degli ACE dei genitori.

Affrontare i propri traumi infantili e sviluppare una maggiore capacità di mentalizzazione prima di diventare genitori può avere un impatto positivo duraturo sul benessere individuale, familiare e intergenerazionale.

Investire in interventi mirati a promuovere questi processi può contribuire a spezzare il ciclo di trasmissione del trauma, favorendo lo sviluppo di famiglie più resilienti e di bambini emotivamente sani.

Strategie per Interrompere il Ciclo di Trasmissione del Trauma

Per interrompere efficacemente il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma è essenziale adottare un approccio multidimensionale che consideri i molteplici fattori coinvolti in questo processo complesso. Le strategie di intervento devono affrontare non solo le esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori ma anche la loro capacità di mentalizzazione e l’utilizzo di terapie efficaci come l’EMDR per promuovere la guarigione e la resilienza.

Un primo passo fondamentale è riconoscere l’importanza di un approccio integrato che affronti gli ACE dei genitori, la loro capacità di mentalizzazione e l’elaborazione dei traumi attraverso terapie mirate. Questo richiede una maggiore consapevolezza e formazione tra i professionisti della salute mentale, gli operatori sociali e gli educatori, al fine di identificare precocemente i genitori a rischio e fornire loro il supporto necessario.

interrompere la trasmissione del trauma

In dettaglio, possiamo riassumere:

  • La promozione della resilienza e del benessere intergenerazionale rappresenta un altro pilastro delle strategie di intervento. Ciò può essere realizzato attraverso programmi di sostegno alla genitorialità che si concentrano sullo sviluppo di competenze genitoriali positive, la costruzione di reti di supporto sociale e l’accesso alle risorse della comunità. Questi interventi possono aiutare i genitori a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, migliorando così la loro capacità di mentalizzazione e di risposta ai bisogni emotivi dei bambini.
  • Inoltre, il sostegno alle famiglie nella creazione di ambienti stabili e supportivi è cruciale per interrompere il ciclo di trasmissione del trauma. Questo può includere l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia, programmi di sostegno economico e iniziative di sviluppo della comunità che promuovono la coesione sociale e riducono l’isolamento delle famiglie vulnerabili.
  • Infine, investire nella salute emotiva e psicologica dei futuri genitori rappresenta una strategia preventiva chiave. Ciò può essere realizzato attraverso programmi di educazione e sensibilizzazione che incoraggiano i giovani adulti a cercare un supporto terapeutico per affrontare i propri traumi prima di diventare genitori.

L’integrazione di screening per gli ACE e la promozione dell’accesso alle terapie basate sull’evidenza, come l’EMDR, nei servizi di salute riproduttiva e di assistenza prenatale può contribuire a identificare e supportare i futuri genitori a rischio.

L’EMDR come Approccio Terapeutico per Elaborare i Traumi Infantili

L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) è un approccio terapeutico innovativo che si è dimostrato efficace nel trattamento dei traumi, inclusi quelli derivanti dalle esperienze avverse dell’infanzia (ACE). Sviluppato dalla dottoressa Francine Shapiro negli anni ’80, l’EMDR si basa sul presupposto che i ricordi traumatici non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi persistenti di stress post-traumatico.

L’EMDR utilizza una combinazione di tecniche, tra cui la stimolazione bilaterale (come i movimenti oculari o il tapping), l’immaginazione guidata e la ristrutturazione cognitiva, per aiutare i pazienti a elaborare e integrare i ricordi traumatici.

Cos’è e Come funziona

Durante una sessione di EMDR, il terapeuta guida il paziente attraverso una serie di movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale, mentre il paziente si concentra su un ricordo traumatico specifico. Questo processo facilita l’elaborazione delle informazioni legate al trauma, consentendo al paziente di sviluppare una comprensione più adattiva dell’esperienza e di ridurre l’intensità emotiva associata al ricordo.

Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR nel trattamento di una vasta gamma di disturbi legati al trauma, tra cui il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), l’ansia, la depressione e i disturbi di personalità. In particolare, l’EMDR si è rivelato efficace nell’affrontare i traumi derivanti dalle ACE.

EMDR e ACE

Per i genitori con un passato di ACE, l’EMDR può offrire numerosi benefici. Innanzitutto, può aiutarli a elaborare e integrare i ricordi traumatici, riducendo l’intensità emotiva associata a queste esperienze. Questo processo di guarigione emotiva può portare a un miglioramento del benessere psicologico generale, riducendo sintomi come ansia, depressione e disturbi del sonno.

Inoltre, l’elaborazione dei traumi infantili attraverso l’EMDR può avere un impatto positivo sulla genitorialità. I genitori che hanno risolto i propri traumi sono più propensi a sviluppare uno stile genitoriale più sensibile ed emotivamente disponibile, favorendo così lo sviluppo di un attaccamento sicuro con i propri figli. Questo, a sua volta, può ridurre il rischio di trasmissione intergenerazionale del trauma e promuovere il benessere emotivo e relazionale dei figli.

L’EMDR può essere integrato con altri approcci terapeutici, come la psicoterapia e la terapia familiare, per affrontare in modo completo le sfide uniche affrontate dai genitori con un passato di ACE.

Combinando l’elaborazione del trauma con il rafforzamento delle competenze genitoriali e della comunicazione familiare, i genitori possono sviluppare le risorse necessarie per creare un ambiente familiare più stabile e supportivi.

In conclusione, l’EMDR rappresenta un approccio terapeutico promettente per i genitori che desiderano elaborare i propri traumi infantili prima di avere figli. Affrontando le radici del trauma, l’EMDR può promuovere la guarigione emotiva, migliorare la genitorialità e interrompere il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma, gettando le basi per famiglie più sane e resilienti.

Conclusioni

L’impatto delle esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori sulla genitorialità e sullo sviluppo dei figli rappresenta una sfida complessa e multidimensionale che richiede un approccio integrato e informato per essere efficacemente affrontata. La comprensione del trauma transgenerazionale e dei meccanismi attraverso i quali esso si trasmette, insieme all’applicazione di interventi terapeutici mirati come l’EMDR e la promozione della mentalizzazione parentale, offre una strada promettente per spezzare il ciclo di trasmissione del trauma e promuovere il benessere delle generazioni future.

Affrontare i traumi infantili dei genitori prima che essi possano essere trasmessi ai figli rappresenta un imperativo sociale e terapeutico.

L’EMDR si rivela un approccio efficace per elaborare e integrare le esperienze traumatiche, riducendo l’intensità emotiva dei ricordi e promuovendo una maggiore consapevolezza e capacità di mentalizzazione nei genitori.

Un approccio integrato che consideri gli ACE dei genitori, la teoria dell’attaccamento e l’efficacia di terapie come l’EMDR può gettare le basi per una società più resiliente e psicologicamente sana, in cui il trauma transgenerazionale non sia più un destino inevitabile ma un ciclo che può essere spezzato attraverso interventi mirati e un sostegno informato.

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