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Guarire le ferite del passato con l’EMDR L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Guarire le ferite del passato con l’EMDR: L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Le esperienze avverse dell’infanzia (ACE) rappresentano un problema di salute pubblica significativo, con conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere degli individui. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, circa il 61% degli adulti ha riportato di aver subito almeno un ACE, mentre il 16% ha riferito di averne subiti quattro o più.

Questi dati allarmanti sottolineano l’importanza di affrontare le conseguenze degli ACE, in particolare quando si tratta di genitorialità.

La ricerca ha dimostrato che i genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nell’esercitare una genitorialità efficace e nel fornire un ambiente stabile e supportivo per i propri figli. Questo può portare a una trasmissione intergenerazionale del trauma, in cui le esperienze negative dei genitori influenzano lo sviluppo emotivo, comportamentale e relazionale dei figli.

Affrontare i traumi infantili prima di diventare genitori diventa quindi cruciale per spezzare questo ciclo di trasmissione del trauma. L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) si presenta come un approccio terapeutico promettente per elaborare i traumi legati agli ACE, offrendo ai genitori uno strumento efficace per superare le proprie esperienze negative e promuovere una genitorialità più consapevole e positiva.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’impatto degli ACE sulla genitorialità, i meccanismi di trasmissione intergenerazionale del trauma e il ruolo dell’EMDR nell’elaborazione dei traumi infantili.

L’obiettivo è quello di evidenziare l’importanza di affrontare le ferite del passato prima di diventare genitori, al fine di promuovere il benessere individuale e familiare delle generazioni future.

Argomenti Chiave:

  • L’impatto delle esperienze infantili avverse (ACE) sulla genitorialità: I genitori che hanno vissuto esperienze ACE hanno maggiori probabilità di avere difficoltà nella genitorialità, il che può portare a problemi nello sviluppo emotivo e comportamentale dei loro figli.
  • Trasmissione intergenerazionale del trauma: Gli ACE possono essere trasmessi dai genitori ai figli, creando un ciclo di traumi che può estendersi per generazioni.
  • Il ruolo dell’EMDR nell’elaborazione pregenitoriale: L’EMDR è un approccio terapeutico efficace per aiutare i genitori a elaborare e risolvere i propri traumi, riducendo così il rischio di trasmettere il trauma ai figli.
Guarire le ferite del passato con l'EMDR L'importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) e il loro Impatto sulla Genitorialità

Le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) si riferiscono a una serie di eventi traumatici o stressanti che un individuo può subire durante i primi anni di vita, come abusi fisici o emotivi, trascuratezza, violenza domestica, dipendenze da sostanze da parte dei genitori o problemi di salute mentale in famiglia. Queste esperienze possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul funzionamento psicosociale degli individui in età adulta, influenzando anche il loro ruolo genitoriale.

La ricerca ha dimostrato un forte legame tra le ACE dei genitori e le problematiche riscontrate nei loro figli, come disturbi emotivi, comportamentali e relazionali.

I genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nell’esercitare una genitorialità efficace e nel fornire un ambiente stabile e supportivo per i propri figli. Questo può portare a una trasmissione intergenerazionale del trauma, in cui le esperienze negative dei genitori influenzano lo sviluppo dei figli.

Disponibilità Emotiva e Strategie Educative

Due aree di particolare interesse nell’ambito della genitorialità influenzata dalle ACE sono la disponibilità emotiva e le strategie disciplinari ed educative dei genitori.

  • I genitori con una storia di ACE possono avere problemi di disponibilità emotiva a causa di deficit nel funzionamento sociale ed emotivo derivanti da avversità infantili non risolte. Di conseguenza, tendono ad avere interazioni con i figli caratterizzate da maggiore disimpegno, intrusività e ostilità, e da una minore sensibilità ed empatia.
  • Per quanto riguarda l’educazione, i genitori con una storia di ACE spesso hanno avuto cattivi modelli di genitorialità nell’infanzia e possono non possedere le competenze necessarie per attuare stili educativi efficaci. Tendono ad associare l’educazione a punizioni e controlli frequenti, ricorrendo a forme di disciplina più aggressive e incostanti, come urlare, colpire e minacciare il bambino.

La Teoria dell’Attaccamento e gli ACEs

La teoria dell’attaccamento svolge un ruolo fondamentale nella comprensione della trasmissione intergenerazionale del trauma.

I genitori con una storia di ACE possono sviluppare modelli di attaccamento insicuri, influenzando negativamente la loro capacità di stabilire legami sicuri con i propri figli. Questo può portare a difficoltà nella regolazione delle emozioni, nell’autostima e nelle relazioni interpersonali dei figli.

In sintesi, le Esperienze Avverse dell’Infanzia dei genitori hanno un impatto significativo sulla loro genitorialità e sullo sviluppo dei figli. Comprendere il legame tra ACE, disponibilità emotiva, strategie educative e teoria dell’attaccamento è fondamentale per sviluppare interventi mirati a spezzare il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma e promuovere una genitorialità più consapevole e positiva.

Patologie Sviluppate dai Bambini

I figli di genitori che hanno vissuto ACE possono sviluppare una gamma di patologie psicologiche e comportamentali. Tra queste, si annoverano:

  • Disturbi d’ansia e depressivi: I bambini possono manifestare sintomi di ansia e depressione come risultato dell’instabilità emotiva e della mancanza di sicurezza percepita nell’ambiente familiare.
  • Disturbi dell’attaccamento: Possono emergere difficoltà nel formare e mantenere relazioni sicure, derivanti da modelli di attaccamento insicuri trasmessi dai genitori.
  • Disturbi comportamentali: Comportamenti aggressivi, antisociali o autolesionistici possono svilupparsi come meccanismi di coping disadattivi in risposta al trauma familiare.
  • Disturbi dell’umore: Fluttuazioni emotive significative e disturbi dell’umore possono essere comuni, riflettendo l’instabilità emotiva e lo stress psicologico ereditato.
  • Disturbi da stress post-traumatico (PTSD): I bambini possono sviluppare PTSD non solo a seguito di traumi diretti ma anche come risultato dell’esposizione a genitori traumatizzati e alle loro reazioni.
  • Problemi di autostima e di regolazione emotiva: L’esposizione a un ambiente familiare disfunzionale può portare a problemi di autostima e difficoltà nella regolazione delle emozioni.

Ecco una grafico che mette in correlazione le Esperienze Avverse dell’Infanzia (ACE) dei genitori con le possibili patologie o sintomi sviluppati dai figli:

Esperienze Avverse dell'Infanzia (ACE) dei genitori e patologie o sintomi sviluppati dai figli

In questo contesto, l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) emerge come un approccio terapeutico efficace per aiutare i figli di genitori che hanno vissuto traumi significativi che hanno sviluppato psicopatologie. Il terapeuta EMDR lavora con il paziente per identificare e trattare le specifiche memorie traumatiche che potrebbero essere alla base dei disturbi comportamentali e emotivi.

Questo può essere particolarmente prezioso per i bambini che hanno assimilato inconsciamente modelli di comportamento disfunzionali dai loro genitori traumatizzati, offrendo loro strumenti per interrompere il ciclo del trauma transgenerazionale e per costruire una vita emotivamente più stabile e felice.

Il Trauma Transgenerazionale: Come si Trasmette il Trauma dai Genitori ai Figli

Guarire le ferite del passato con l’EMDR L’importanza di elaborare i traumi infantili prima di diventare genitori

Il trauma transgenerazionale rappresenta un fenomeno complesso attraverso il quale le esperienze traumatiche vissute da una generazione vengono trasmesse alle generazioni successive, influenzando profondamente il loro sviluppo emotivo, psicologico e comportamentale.

Questa trasmissione può avvenire attraverso meccanismi psicologici, sociali e biologici, riflettendo la natura multidimensionale del trauma e la sua capacità di infiltrarsi nelle dinamiche familiari e nella psiche individuale oltre il tempo immediato in cui si verifica l’evento traumatico.

Il trauma transgenerazionale si manifesta quando i genitori trasferiscono, spesso inconsciamente, i propri traumi non risolti ai figli. Questi traumi possono derivare da una varietà di esperienze avverse vissute in infanzia (ACE come abbiamo già detto).

Queste esperienze traumatiche dei genitori influenzano il loro modo di interagire con i propri figli, il che può compromettere lo sviluppo di un attaccamento sicuro, essenziale per il benessere emotivo e relazionale del bambino.

Livello Psicologico

A livello psicologico, i genitori con un passato traumatico possono involontariamente trasmettere queste esperienze ai figli attraverso il loro comportamento e la loro modalità di comunicazione. Possono avere difficoltà a stabilire un attaccamento sicuro, influenzando negativamente lo sviluppo emotivo e relazionale del bambino. Inoltre, i modelli di coping disadattivi appresi dai genitori possono essere imitati dai figli, perpetuando così il ciclo del trauma.

Vignetta Clinica: Trauma Transgenerazionale
Personaggi:
Maria, 45 anni, cresciuta in una famiglia dove la madre era spesso depressa e il padre assente a causa del lavoro.
Luca, figlio di Maria, 10 anni.

Scenario:
Maria ha vissuto una infanzia difficile. Sua madre era spesso depressa e distante emotivamente, mentre suo padre era fisicamente assente e poco coinvolto. Durante la sua infanzia, Maria ha imparato a sopprimere le sue emozioni per evitare di aggravare lo stato di sua madre e ha sviluppato un forte senso di responsabilità per prendersi cura di sé stessa.
Ora adulta e madre, Maria ama profondamente suo figlio Luca, ma inconsciamente ripete alcuni schemi comportamentali appresi nella sua infanzia. Tende a essere iperprotettiva e a volte emotivamente distante, particolarmente nei momenti di stress, quando si chiude in se stessa come faceva sua madre.

Episodio:
Una sera, Luca si avvicina a Maria desideroso di raccontare come è andata a scuola, ma Maria è distratta e chiaramente preoccupata per delle questioni di lavoro. Senza rendersene conto, risponde in modo assente e distaccato. Luca, sentendosi trascurato, si ritira silenziosamente nella sua stanza, confuso e triste.

Riflessioni Psicologiche:
In questo scenario, il comportamento di Maria riflette il suo trauma infantile non risolto. Nonostante il suo amore per Luca, le sue modalità di comunicazione e le sue reazioni emotive sono influenzate dai modelli di comportamento che ha appreso da bambina. Questo influenza il modo in cui interagisce con suo figlio, che a sua volta può percepire la distanza emotiva e sentirsi insicuro.
Luca potrebbe iniziare a interiorizzare l’idea che non sia importante o che i suoi bisogni emotivi non siano una priorità, il che potrebbe influenzare il suo sviluppo emotivo e la sua capacità di formare relazioni sicure in futuro.

Conclusione:
Questo episodio illustra come il trauma transgenerazionale si manifesti attraverso comportamenti e modalità comunicative ereditate, potenzialmente compromettendo il benessere emotivo delle generazioni successive.
Maria potrebbe trarre beneficio dal riconoscere e lavorare sui propri traumi con l’aiuto di un terapeuta, interrompendo così il ciclo di trauma nella sua famiglia e migliorando la sua relazione con Luca.

Livello sociale

Sul piano sociale, fattori come povertà, discriminazione e isolamento sociale, che spesso accompagnano le famiglie con traumi, possono limitare la capacità dei genitori di fornire un ambiente stabile e supportivo, esacerbando gli effetti del trauma.

Livello Biologico

Recenti studi sulla epigenetica suggeriscono anche meccanismi biologici di trasmissione del trauma. Il trauma può portare a cambiamenti nel DNA che influenzano la regolazione dello stress e delle emozioni, e questi cambiamenti possono essere trasmessi ai figli, influenzando la loro predisposizione al trauma o alla resilienza.

Meccanismo Epigenetici

I meccanismi epigenetici del trauma includono varie modifiche che possono influenzare l’espressione genica e il comportamento degli individui. La metilazione del DNA è un processo che può ridurre l’espressione di geni legati alla regolazione dello stress, aumentando la vulnerabilità a disturbi come ansia e depressione a seguito di stress o trauma. Le modifiche post-traslazionali delle istoni, come l’acetilazione o la metilazione, possono cambiare la struttura della cromatina e influenzare l’accessibilità dei geni, modificando in modo duraturo l’espressione genica. Inoltre, alterazioni nei RNA non codificanti, inclusi i microRNA, possono influenzare la regolazione dei geni coinvolti nelle risposte allo stress e nelle funzioni neurologiche, contribuendo alla trasmissione delle conseguenze di traumi attraverso le generazioni.

Vie di Trasmissione Biologiche

Questi cambiamenti epigenetici possono essere trasmessi alla prole attraverso diverse vie:

  • Durante la gravidanza: Le esperienze traumatiche di una madre possono influenzare l’ambiente intrauterino, esponendo il feto a ormoni dello stress come il cortisolo, che a sua volta può influenzare lo sviluppo epigenetico del bambino.
  • Dopo la nascita: Le modalità di interazione e cura dei genitori, influenzate dai loro stessi traumi e dai relativi cambiamenti epigenetici, possono alterare la regolazione epigenetica nei figli, specialmente nei primi anni di vita, un periodo critico per lo sviluppo neurologico.

Comprendere il trauma transgenerazionale ha importanti implicazioni per gli interventi terapeutici. Approcci come l’EMDR e la terapia focalizzata sulla mentalizzazione possono aiutare individui e famiglie a elaborare e integrare esperienze traumatiche, promuovendo la guarigione e interrompendo il ciclo di trasmissione del trauma.

Interventi che promuovono resilienza, reti di supporto sociale e accesso a risorse comunitarie possono sostenere le famiglie nel creare ambienti più stabili, riducendo il rischio di trasmissione del trauma alle generazioni future.

L’Importanza della Mentalizzazione Parentale e dell’Elaborazione Pre-Genitoriale

La mentalizzazione parentale, ovvero la capacità dei genitori di comprendere e rispondere in modo adeguato agli stati mentali e ai bisogni emotivi dei propri figli, riveste un ruolo cruciale nel promuovere uno sviluppo sano e un attaccamento sicuro nei bambini. Questa abilità assume particolare rilevanza nel contesto delle esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori, poiché può attenuare l’impatto negativo di tali esperienze sulla genitorialità e sullo sviluppo dei figli.

Numerosi studi hanno evidenziato il legame tra gli ACE dei genitori, la mentalizzazione parentale e gli esiti dello sviluppo dei figli.

Genitori con una storia di ACE possono incontrare difficoltà nel sintonizzarsi con gli stati emotivi dei propri figli e nel fornire risposte sensibili e appropriate, compromettendo così la qualità della relazione genitore-figlio e aumentando il rischio di problemi emotivi e comportamentali nei bambini.

L’elaborazione pre-genitoriale, ovvero il processo di affrontare e risolvere i propri traumi infantili prima di diventare genitori, assume quindi un’importanza fondamentale. Attraverso questo percorso, i futuri genitori possono sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, migliorando così la loro capacità di mentalizzazione parentale.

Benefici dell’elaborazione dei traumi infantili

I benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialità sono molteplici. In primo luogo, genitori che hanno risolto i propri traumi sono più propensi a creare un ambiente familiare stabile e supportivo, riducendo il rischio di trasmissione intergenerazionale degli ACE. Inoltre, questi genitori sono maggiormente in grado di fornire cure responsive e sensibili, promuovendo lo sviluppo di un attaccamento sicuro nei loro figli.

L’integrazione dell’EMDR e della mentalizzazione parentale nell’elaborazione pre-genitoriale si rivela particolarmente efficace. L’EMDR consente ai futuri genitori di elaborare i ricordi traumatici, riducendone l’intensità emotiva e promuovendo una maggiore integrazione delle esperienze. Parallelamente, il focus sulla mentalizzazione parentale durante questo processo aiuta i genitori a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, gettando le basi per interazioni genitore-figlio più sane e supportive.

Tabella che elenca i benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialità e i loro potenziali effetti positivi sulla prole, basata sul materiale fornito:

Benefici dell’elaborazione dei traumi infantili prima della genitorialitàPotenziali effetti positivi sulla prole
Maggiore consapevolezza delle proprie esperienze traumatiche e del loro impattoRiduzione del rischio di trasmissione intergenerazionale del trauma
Sviluppo di strategie di coping più adattive per gestire lo stress e le emozioni negativeAmbiente familiare più stabile e supportivo per i figli
Miglioramento della capacità di regolazione emotiva e di gestione della frustrazioneInterazioni genitore-figlio più positive e sensibili
Rafforzamento dell’autostima e della fiducia nelle proprie capacità genitorialiMaggiore disponibilità emotiva e empatia verso i bisogni dei figli
Riduzione dei sintomi di ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico legati ai traumi infantiliMinore rischio per i figli di sviluppare problemi emotivi, comportamentali e relazionali
Maggiore consapevolezza dei propri modelli di attaccamento e delle dinamiche relazionali apprese nell’infanziaPromozione di un attaccamento sicuro e di relazioni sane tra genitori e figli
Sviluppo di competenze genitoriali più efficaci e di uno stile educativo più positivoAmbiente di crescita più nurturante e stimolante per lo sviluppo dei figli
.

Quindi, l’importanza della mentalizzazione parentale e dell’elaborazione pre-genitoriale non può essere sottovalutata nel contesto degli ACE dei genitori.

Affrontare i propri traumi infantili e sviluppare una maggiore capacità di mentalizzazione prima di diventare genitori può avere un impatto positivo duraturo sul benessere individuale, familiare e intergenerazionale.

Investire in interventi mirati a promuovere questi processi può contribuire a spezzare il ciclo di trasmissione del trauma, favorendo lo sviluppo di famiglie più resilienti e di bambini emotivamente sani.

Strategie per Interrompere il Ciclo di Trasmissione del Trauma

Per interrompere efficacemente il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma è essenziale adottare un approccio multidimensionale che consideri i molteplici fattori coinvolti in questo processo complesso. Le strategie di intervento devono affrontare non solo le esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori ma anche la loro capacità di mentalizzazione e l’utilizzo di terapie efficaci come l’EMDR per promuovere la guarigione e la resilienza.

Un primo passo fondamentale è riconoscere l’importanza di un approccio integrato che affronti gli ACE dei genitori, la loro capacità di mentalizzazione e l’elaborazione dei traumi attraverso terapie mirate. Questo richiede una maggiore consapevolezza e formazione tra i professionisti della salute mentale, gli operatori sociali e gli educatori, al fine di identificare precocemente i genitori a rischio e fornire loro il supporto necessario.

interrompere la trasmissione del trauma

In dettaglio, possiamo riassumere:

  • La promozione della resilienza e del benessere intergenerazionale rappresenta un altro pilastro delle strategie di intervento. Ciò può essere realizzato attraverso programmi di sostegno alla genitorialità che si concentrano sullo sviluppo di competenze genitoriali positive, la costruzione di reti di supporto sociale e l’accesso alle risorse della comunità. Questi interventi possono aiutare i genitori a sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri stati mentali e di quelli dei loro figli, migliorando così la loro capacità di mentalizzazione e di risposta ai bisogni emotivi dei bambini.
  • Inoltre, il sostegno alle famiglie nella creazione di ambienti stabili e supportivi è cruciale per interrompere il ciclo di trasmissione del trauma. Questo può includere l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia, programmi di sostegno economico e iniziative di sviluppo della comunità che promuovono la coesione sociale e riducono l’isolamento delle famiglie vulnerabili.
  • Infine, investire nella salute emotiva e psicologica dei futuri genitori rappresenta una strategia preventiva chiave. Ciò può essere realizzato attraverso programmi di educazione e sensibilizzazione che incoraggiano i giovani adulti a cercare un supporto terapeutico per affrontare i propri traumi prima di diventare genitori.

L’integrazione di screening per gli ACE e la promozione dell’accesso alle terapie basate sull’evidenza, come l’EMDR, nei servizi di salute riproduttiva e di assistenza prenatale può contribuire a identificare e supportare i futuri genitori a rischio.

L’EMDR come Approccio Terapeutico per Elaborare i Traumi Infantili

L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) è un approccio terapeutico innovativo che si è dimostrato efficace nel trattamento dei traumi, inclusi quelli derivanti dalle esperienze avverse dell’infanzia (ACE). Sviluppato dalla dottoressa Francine Shapiro negli anni ’80, l’EMDR si basa sul presupposto che i ricordi traumatici non elaborati possano rimanere “bloccati” nel sistema nervoso, causando sintomi persistenti di stress post-traumatico.

L’EMDR utilizza una combinazione di tecniche, tra cui la stimolazione bilaterale (come i movimenti oculari o il tapping), l’immaginazione guidata e la ristrutturazione cognitiva, per aiutare i pazienti a elaborare e integrare i ricordi traumatici.

Cos’è e Come funziona

Durante una sessione di EMDR, il terapeuta guida il paziente attraverso una serie di movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale, mentre il paziente si concentra su un ricordo traumatico specifico. Questo processo facilita l’elaborazione delle informazioni legate al trauma, consentendo al paziente di sviluppare una comprensione più adattiva dell’esperienza e di ridurre l’intensità emotiva associata al ricordo.

Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR nel trattamento di una vasta gamma di disturbi legati al trauma, tra cui il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), l’ansia, la depressione e i disturbi di personalità. In particolare, l’EMDR si è rivelato efficace nell’affrontare i traumi derivanti dalle ACE.

EMDR e ACE

Per i genitori con un passato di ACE, l’EMDR può offrire numerosi benefici. Innanzitutto, può aiutarli a elaborare e integrare i ricordi traumatici, riducendo l’intensità emotiva associata a queste esperienze. Questo processo di guarigione emotiva può portare a un miglioramento del benessere psicologico generale, riducendo sintomi come ansia, depressione e disturbi del sonno.

Inoltre, l’elaborazione dei traumi infantili attraverso l’EMDR può avere un impatto positivo sulla genitorialità. I genitori che hanno risolto i propri traumi sono più propensi a sviluppare uno stile genitoriale più sensibile ed emotivamente disponibile, favorendo così lo sviluppo di un attaccamento sicuro con i propri figli. Questo, a sua volta, può ridurre il rischio di trasmissione intergenerazionale del trauma e promuovere il benessere emotivo e relazionale dei figli.

L’EMDR può essere integrato con altri approcci terapeutici, come la psicoterapia e la terapia familiare, per affrontare in modo completo le sfide uniche affrontate dai genitori con un passato di ACE.

Combinando l’elaborazione del trauma con il rafforzamento delle competenze genitoriali e della comunicazione familiare, i genitori possono sviluppare le risorse necessarie per creare un ambiente familiare più stabile e supportivi.

In conclusione, l’EMDR rappresenta un approccio terapeutico promettente per i genitori che desiderano elaborare i propri traumi infantili prima di avere figli. Affrontando le radici del trauma, l’EMDR può promuovere la guarigione emotiva, migliorare la genitorialità e interrompere il ciclo di trasmissione intergenerazionale del trauma, gettando le basi per famiglie più sane e resilienti.

Conclusioni

L’impatto delle esperienze avverse dell’infanzia (ACE) dei genitori sulla genitorialità e sullo sviluppo dei figli rappresenta una sfida complessa e multidimensionale che richiede un approccio integrato e informato per essere efficacemente affrontata. La comprensione del trauma transgenerazionale e dei meccanismi attraverso i quali esso si trasmette, insieme all’applicazione di interventi terapeutici mirati come l’EMDR e la promozione della mentalizzazione parentale, offre una strada promettente per spezzare il ciclo di trasmissione del trauma e promuovere il benessere delle generazioni future.

Affrontare i traumi infantili dei genitori prima che essi possano essere trasmessi ai figli rappresenta un imperativo sociale e terapeutico.

L’EMDR si rivela un approccio efficace per elaborare e integrare le esperienze traumatiche, riducendo l’intensità emotiva dei ricordi e promuovendo una maggiore consapevolezza e capacità di mentalizzazione nei genitori.

Un approccio integrato che consideri gli ACE dei genitori, la teoria dell’attaccamento e l’efficacia di terapie come l’EMDR può gettare le basi per una società più resiliente e psicologicamente sana, in cui il trauma transgenerazionale non sia più un destino inevitabile ma un ciclo che può essere spezzato attraverso interventi mirati e un sostegno informato.

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Cos’è EMDR: la terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari

Cos’è EMDR: un’introduzione

Prima del video esplicativo, ci tengo a darvi una infarinatura generale su cos’è l’EMDR e cosa fa nel cervello.

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), ovvero la terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un metodo psicoterapeutico utilizzato per trattare le condizioni di disagio emotivo e stress legate a eventi traumatici, come aggressioni, incidenti stradali, furti, lutti, calamità naturali e eventi disturbanti nell’infanzia. Questa terapia è stata scoperta dalla ricercatrice americana Francine Shapiro nel 1989.

L’EMDR si basa sulla fisiologia cerebrale e utilizza il processo che avviene naturalmente durante i sogni o il sonno REM (Rapid Eye Movement). Durante la terapia, il paziente rivive vari elementi del ricordo traumatico o di altri ricordi, mentre il terapeuta facilita il processo attraverso movimenti oculari alternati o altre stimolazioni bilaterali.

L’obiettivo è far rielaborare il ricordo traumatico in maniera adeguata, riducendo la sintomatologia associata.

Il numero di sedute necessarie varia in base al paziente e alla gravità del trauma. In alcuni casi, i traumi singoli possono andare in remissione dopo 3-6 sedute, mentre per i traumi multipli o i lutti non elaborati potrebbero essere necessarie 12 sedute o più.

La terapia EMDR è anche stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dal 2013 come un metodo efficace per il trattamento dei disturbi post-traumatici da stress.

Ma ora andiamo a vedere con il video qui presente cos’è l’EMDR!

Per seguire il video in italiano si prega di impostare Opzioni > Sottotitoli > Automatici > Traduci in Italiano

Cos’è l’EMDR: La Terapia di Desensibilizzazione e Rielaborazione Attraverso i Movimenti Oculari per il Trattamento del Trauma

Le immagini dei momenti traumatici possono restare impresse nella mente di una persona per anni, causando il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Questo disturbo può manifestarsi subito dopo l’evento traumatico o dopo un po’ di tempo, ma in entrambi i casi le memorie dolorose possono diventare un problema nella vita quotidiana.

Fortunatamente, il PTSD può essere trattato efficacemente con diverse terapie, tra cui la terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso il movimento degli occhi (EMDR).

Durante la terapia EMDR, un terapeuta esperto lavora con il paziente per raggiungere gli obiettivi stabiliti insieme, utilizzando esercizi di rilassamento e respirazione per mantenere una sessione confortevole e rilassata. Durante la terapia, il paziente racconta le memorie più difficili, mentre guarda qualcosa di fronte a sé, come luci in movimento o la punta di una matita agitata avanti e indietro.

Questo movimento oculare ripetitivo può essere distraente o calmante, e raccontando la storia diventa più facile. Successivamente, i sentimenti legati alle memorie traumatiche possono cambiare, e i pazienti imparano a pensare a sé stessi in modo diverso rispetto alle loro memorie.

Punti significativi del video

  • Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) può essere trattato con successo.
  • La terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso il movimento degli occhi (EMDR) è una terapia efficace per il PTSD.
  • Durante la terapia EMDR, i pazienti imparano a gestire le loro memorie traumatiche e a pensare a sé stessi in modo diverso.

Cos’è il disturbo da stress post-traumatico (PTSD)

Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è una condizione che può verificarsi dopo che una persona ha vissuto un evento traumatico. In alcuni casi, i sintomi del PTSD possono manifestarsi immediatamente dopo l’evento, mentre in altri può passare del tempo prima che i sintomi diventino evidenti.

Il PTSD può causare problemi nella vita di una persona, poiché i ricordi dolorosi dell’evento traumatico possono diventare invadenti e influenzare il comportamento e le emozioni quotidiane. Tuttavia, il PTSD è una condizione che può essere trattata con successo.

Esistono diverse terapie che possono aiutare a trattare il PTSD, tra cui la desensibilizzazione e il rielaborazione attraverso il movimento degli occhi (EMDR). Questa terapia è stata dimostrata essere efficace più spesso rispetto ad altre terapie.

Durante la terapia EMDR, un terapeuta qualificato lavora con una persona per raggiungere gli obiettivi che hanno stabilito insieme. La persona può imparare esercizi di rilassamento e respirazione per aiutarli a gestire lo stress e l’ansia durante le sessioni.

La persona racconta poi le storie dei ricordi traumatici mentre guarda qualcosa di fronte a loro, come luci in movimento o la punta di una matita che viene agitata avanti e indietro. Questo movimento ripetitivo degli occhi può essere calmante e distrarre la persona mentre racconta la loro storia.

Durante la terapia, i sentimenti associati ai ricordi traumatici possono cambiare e la persona può cominciare a pensare a se stessa in modo diverso rispetto ai loro ricordi. Questo può portare a una riduzione dei sintomi del PTSD e alla capacità di vivere la vita desiderata.

Trattamenti per il PTSD

Il disturbo da stress post-traumatico o PTSD è una condizione che può essere trattata. Esistono diverse terapie che possono aiutare a gestire i sintomi del PTSD.

Una terapia che ha dimostrato di essere efficace è la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso il movimento degli occhi (EMDR).

Desensibilizzazione

Durante la terapia EMDR, un terapeuta esperto lavora con la persona per mantenere le sessioni confortevoli e rilassanti, ma anche per raggiungere gli obiettivi che hanno stabilito insieme. Gli esercizi di rilassamento e respirazione possono essere insegnati all’inizio delle sessioni in modo che possano essere utilizzati in seguito. Le persone poi parlano dei ricordi che sono stati più difficili per loro.

Mentre raccontano le storie del loro trauma, guardano anche qualcosa di fronte a loro, come luci in movimento o la punta di una matita che viene agitata avanti e indietro. Il movimento ripetitivo degli occhi può essere distratto o calmante, e raccontare la storia diventa più facile. Questo è il processo di desensibilizzazione.

Rielaborazione

Successivamente, i sentimenti che accompagnano i ricordi di momenti terribili o anni di momenti traumatici possono cambiare. Questi sentimenti si modificano durante le terapie e la percezione che le persone hanno di se stesse rispetto ai loro ricordi può essere drasticamente diversa dopo l’EMDR. I ricordi iniziano ad avere molto meno potere di prima del trattamento. Questo è il processo di rielaborazione.

In generale, la terapia EMDR non richiede molto tempo e può aiutare le persone con PTSD a diventare completamente presenti e vivere le loro vite come intendono.

Cos’è l’EMDR: Terapia di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso il movimento degli occhi

Come funziona l’EMDR

Cos’è l’EMDR? L’EMDR è una terapia basata sull’evidenza che aiuta le persone a superare i sintomi del disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Per un approfondimento si legga questo articolo su come funziona la tecnica EMDR.

Durante le sedute, un terapeuta addestrato lavora con il paziente per raggiungere gli obiettivi che hanno stabilito insieme. L’EMDR utilizza il movimento degli occhi per aiutare il paziente a desensibilizzarsi e rielaborare i ricordi traumatici.

Cosa succede durante una seduta EMDR

Durante una seduta di EMDR, il terapeuta insegna al paziente esercizi di rilassamento e respirazione per aiutarlo a stare tranquillo e rilassato. Il paziente poi parla dei ricordi che gli sono stati più difficili, mentre guarda qualcosa di fronte a lui, come luci in movimento o la punta di una matita che viene agitata avanti e indietro. Il movimento ripetitivo degli occhi può essere distratto o calmante e raccontare la storia diventa più facile. Durante la terapia, i sentimenti che accompagnano i ricordi traumatici possono cambiare, e le persone possono iniziare a pensare a se stesse in modo diverso rispetto ai loro ricordi.

Quanto dura l’EMDR

La buona notizia è che l’EMDR di solito non richiede molto tempo. Molte persone notano un miglioramento significativo dopo solo poche sedute. Tuttavia, il numero di sedute necessarie può variare a seconda della gravità del PTSD e delle esigenze del paziente.

Effetti dell’EMDR

L’EMDR è un trattamento efficace per il PTSD. Aiuta le persone a desensibilizzarsi e rielaborare i ricordi traumatici, in modo che questi ricordi abbiano meno potere sulla loro vita. Dopo la terapia, le persone con PTSD possono diventare completamente presenti e vivere le loro vite come intendevano. L’EMDR è una delle poche terapie che funzionano bene per il PTSD ed è stata dimostrata essere efficace più spesso rispetto ad altre terapie.

Conclusioni de Cos’è l’EMDR

Abbiamo visto cos’è l’EMDR e ascoltato cosa produce nei ricordi traumatici del paziente.

Durante l’EMDR, un terapista esperto lavora con una persona per raggiungere gli obiettivi che hanno stabilito insieme. La terapia è progettata per essere confortevole e rilassante, con esercizi di respirazione e di rilassamento insegnati all’inizio delle sessioni. Successivamente, la persona parla delle memorie che sono state più difficili per loro, mentre guardano qualcosa davanti a loro, come luci in movimento o la punta di una matita che viene agitata avanti e indietro. Il movimento ripetitivo degli occhi può essere distrattivo o calmante e raccontare la storia diventa più facile.

La desensibilizzazione e la rielaborazione delle memorie traumatiche

La desensibilizzazione e la rielaborazione delle memorie traumatiche possono cambiare i sentimenti che le persone provano nei confronti delle loro memorie, così come la loro percezione di sé stessi in relazione a quelle memorie. In seguito all’EMDR, i ricordi iniziano ad avere molto meno potere di prima e le persone con PTSD possono diventare completamente presenti e vivere le loro vite come intendono.

In sintesi, l’EMDR è un’opzione terapeutica efficace per le persone con PTSD. La terapia è progettata per essere confortevole e rilassante, con esercizi di respirazione e di rilassamento insegnati all’inizio delle sessioni. Le persone che soffrono di PTSD possono diventare completamente presenti e vivere le loro vite come intendono.

Cosa succede dopo una seduta di EMDR?

Hai mai sentito parlare della Terapia con EMDR? Si tratta di una metodologia innovativa ed efficace nella cura dei disturbi legati a esperienze traumatiche o stressanti dal punto di vista emotivo. 

Ma cosa succede dopo una seduta di EMDR?

Molte persone si pongono questa domanda e, in questo articolo, scopriremo insieme quali sono gli effetti terapeutici di questa forma di psicoterapia e come essa può modificare in modo rapido e duraturo i ricordi disturbanti che influenzano la vita quotidiana della persona. 

Cos’è la Terapia con EMDR

La terapia EMDR è un approccio terapeutico psicoterapico usato per curare eventi traumatici e stressanti. L’EMDR si concentra sulla rievocazione dell’evento traumatico per far rielaborare tale ricordo in maniera adeguata, con la conseguente riduzione della sintomatologia.

Durante la terapia, il terapista EMDR aiuta il paziente attraverso una stimolazione specifica che coinvolge entrambi gli emisferi cerebrali, come i movimenti oculari alternati o altre stimolazioni destra/sinistra. Questo permette al soggetto di percepire il ricordo con più distacco, di sentire le emozioni meno intensamente con sensazioni fisiche meno disturbanti e di modificare infine le convinzioni negative su di sé.

La stimolazione cerebrale bilaterale dona un’opportunità al cervello di elaborare i ricordi in modo efficace e adattivo e di conseguenza migliorare la stabilità emotiva dei pazienti. L’EMDR è particolarmente indicato per disturbi legati a eventi stressanti o traumatici come il disturbo post traumatico da stress. 

Effetti terapeutici della Terapia con EMDR

Cambiamenti che avvengono nei ricordi disturbanti

Durante una seduta di terapia con EMDR, avviene un cambiamento significativo nei ricordi disturbanti dell’individuo. Il blocco dell’elaborazione dei ricordi traumatici viene rimosso, permettendo una rielaborazione adeguata dei traumi attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva.

Grazie a questa metodologia, i ricordi traumatici perdono la loro carica emotiva negativa, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e le sensazioni fisiche si riducono in intensità.

Inoltre, l’elaborazione dell’esperienza traumatica permette al paziente di cambiare prospettiva e di modificare le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione. Questo consente di adottare comportamenti più adattivi, migliorando la qualità della vita dell’individuo.

Comportamenti adattivi che emergono dopo la terapia

Dopo aver fatto una terapia EMDR, i pazienti spesso sperimentano dei cambiamenti nei loro comportamenti che emergono naturalmente come risultato del trattamento.

Qui di seguito sono elencate alcune delle modifiche comportamentali che i pazienti possono notare dopo aver fatto una terapia EMDR:

  • I pazienti spesso riferiscono di sentirsi più forti e resilienti di fronte alle situazioni stressanti della vita quotidiana.
  • La terapia EMDR può contribuire a ridurre i comportamenti di evitamento che spesso accompagnano i disturbi correlati allo stress post-traumatico.
  • I pazienti possono sperimentare una maggiore capacità di gestire le emozioni e una maggiore reattività agli stimoli.
  • La terapia EMDR può contribuire a migliorare le abilità comunicative e relazionali, favorendo una migliore comprensione dell’altro e una maggiore capacità di ascolto.
  • La terapia EMDR può aiutare a ridurre i comportamenti disfunzionali, favorendo comportamenti più adattivi e funzionali nella vita quotidiana.

In sostanza, la terapia EMDR può contribuire a sviluppare una maggiore capacità di adattamento alle situazioni stressanti, favorendo una migliore qualità della vita. 

La visione dei pazienti dopo EMDR

Le impressioni dei pazienti sulla terapia

Le impressioni dei pazienti sulla terapia EMDR sono state estremamente positive, evidenziando gli effetti benefici del trattamento.

Alcuni pazienti hanno sottolineato la notevole diminuzione della carica emotiva che circondava il ricordo traumatico dopo le sedute di terapia.

  • Ad esempio, un paziente che ha subito un incidente d’auto traumatico ha descritto come la sensazione di ansia e paura associata all’evento si sia progressivamente ridotta, consentendogli di vivere in modo più equilibrato.

Un altro aspetto importante segnalato dai pazienti è stata la sensazione di maggiore calma e tranquillità interiore dopo le sedute di terapia.

  • Ad esempio, una vittima di violenza domestica ha raccontato di come l’EMDR l’abbia aiutata a liberarsi delle sensazioni di ipervigilanza costante e di tensione emotiva, permettendole di riconquistare una sensazione di serenità nella sua vita quotidiana.

I pazienti hanno espresso grande gratitudine per l’attenzione e la cura ricevute dai terapeuti durante il processo di elaborazione del trauma.

Un paziente che ha affrontato un trauma da abuso sessuale ha condiviso come il suo terapeuta EMDR sia stato empatico, rispettoso e presente durante tutto il percorso terapeutico, creando un ambiente sicuro e di fiducia che gli ha permesso di affrontare le emozioni difficili in modo efficace.

Inoltre, i pazienti hanno sottolineato un significativo miglioramento nella qualità della loro vita che si è riflettuto anche nelle relazioni con gli altri.

  • Ad esempio, una persona che ha subito bullismo cronico ha riportato come l’EMDR l’abbia aiutata a superare la paura e la bassa autostima, consentendole di ricostruire legami sani e gratificanti con gli altri.

Questi esempi testimoniano l’efficacia della terapia EMDR nel fornire sollievo dai sintomi legati al trauma e migliorare la qualità complessiva della vita dei pazienti.

La combinazione di una riduzione della carica emotiva, un aumento della calma interiore, un sostegno empatico del terapeuta e miglioramenti nelle relazioni personali sono solo alcuni dei risultati positivi riportati dai pazienti che hanno fatto la terapia con EMDR.

In generale, gli individui che hanno fatto la terapia EMDR hanno riferito un’esperienza positiva, che ha portato a un miglioramento della loro salute psicologica e fisica.

Tuttavia, come ogni tecnica terapeutica, la Terapia con EMDR non è adatta a tutti e può avere degli effetti collaterali. In questo articolo esaminiamo i pro e contro della tecnica EMDR.

È importante rivolgersi a un professionista esperto e qualificato per valutare se questa terapia è adatta alle proprie esigenze.

Effetti sulla memoria dei ricordi traumatici dopo un trattamento

Dopo un evento traumatico, i ricordi restano congelati nella memoria causando disfunzioni e problemi psicologici. L’EMDR invece, permette di rielaborare i ricordi in modo adeguato, svincolandosi dall’esperienza negativa.

Grazie all’utilizzo dei movimenti oculari, l’approccio terapeutico permette di riattivare la capacità di autoguarigione del cervello, favorendo la memoria e gli altri processi cognitivi.

Dopo una seduta di EMDR, i ricordi disturbanti si dissolvono, i pensieri intrusivi si attenuano, si attingono risorse per metabolizzare l’evento traumatico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.

I cambiamenti sono rapidi e duraturi: l’immagine del ricordo cambia, diventando sfumata e meno disturbante; le valutazioni cognitive sul sé si adattano e le reazioni fisiche scompaiono. Insomma, l’EMDR aiuta a liberarsi dai ricordi traumatici, permettendo di vivere serenamente il presente e guardare al futuro con speranza.

Stato d’animo degli individui che hanno fatto EMDR

Dopo aver seguito un percorso di Terapia con EMDR, gli individui che ne hanno beneficiato riportano un miglioramento considerevole dello stato d’animo in generale. Essi si sentono più liberi dal peso dei ricordi traumatici e dalle emozioni negative ad essi associate.

La Terapia con EMDR, infatti, è in grado di modificare l’attivazione neuronale legata ai ricordi disturbanti, favorendo un cambiamento degli schemi cognitivi e comportamentali del paziente. Ciò porta alla riduzione del livello di stress, ansia e depressione, che sono spesso legati ai ricordi traumatici.

Grazie a questo miglioramento del proprio stato emotivo, gli individui che hanno fatto EMDR possono riscoprire la speranza e la fiducia in sé stessi e nella vita, e affrontare le difficoltà quotidiane con maggiore serenità.

Tuttavia, come in ogni percorso terapeutico, è importante sottolineare che i risultati possono variare da individuo a individuo e che gli effetti positivi possono richiedere del tempo per affacciarsi nella vita quotidiana.

Che cosa può accadere dopo una seduta di EMDR

Descrizione degli effetti collaterali possibili

Gli effetti collaterali della terapia EMDR sono solitamente lievi e transitori. Tuttavia, ci sono alcune possibili conseguenze indesiderate che il paziente può sperimentare durante o dopo la terapia.

Le seguenti opzioni sono alcune delle effetti collaterali possibili da considerare:

1. Aumento temporaneo dei sintomi: alcuni pazienti possono sperimentare un temporaneo aumento dei sintomi come l’ansia, il panico, la rabbia e la tristezza durante il processo di EMDR.

2. Fatica: alcuni pazienti potrebbero sperimentare stanchezza dopo la terapia, poiché EMDR implica l’attivazione di molte energie emotive.

3. Mal di testa: alcuni pazienti possono avere mal di testa dopo la terapia. Questi mal di testa tendono ad essere lievi e passano in breve tempo.

4. Sogni vividi: durante la terapia, alcuni pazienti possono vivere sogni vividi e intensi. Questo è un segno che la terapia sta lavorando.

In generale, EMDR è considerato un metodo terapeutico sicuro e poco invasivo per il trattamento del trauma. Tuttavia, è sempre importante parlare con il proprio terapeuta se si nota qualsiasi sintomo sospetto durante il processo di terapia. 

Descrizione del potenziali trigger che possono modificare il processo terapeutico

Durante il trattamento EMDR, ci sono fattori che possono influenzare il processo terapeutico in modo significativo. Ecco alcuni possibili trigger da considerare:

1. Condizioni ambientali: l’ambiente circostante durante la seduta può avere un impatto notevole sull’efficacia dell’EMDR. Ad esempio, rumori esterni, temperature eccessivamente alte o basse o persino l’arredamento della stanza possono essere elementi che distraggono il paziente e rendono più difficile la concentrazione sulla stimolazione bilaterale.

2. Cambiamenti interni: le fluttuazioni emotive o fisiche di un paziente possono influenzare il processo terapeutico. Ad esempio, se il paziente è stanco, preoccupato o agitato prima della seduta, potrebbe avere più difficoltà nell’affrontare il trauma.

3. Supporto sociale: il supporto di amici e familiari può aiutare il paziente a superare i momenti difficili della terapia EMDR. Viceversa, una mancanza di supporto o un ambiente in cui il trauma è stato minimizzato o ridicolizzato possono ostacolare il recupero del paziente.

4. Focalizzazione dell’attenzione: il processo EMDR richiede al paziente di concentrarsi intensamente sui propri pensieri e sensazioni. Tuttavia, alcune persone potrebbero avere difficoltà a focalizzarsi con la stimolazione bilaterale, specialmente se hanno problemi di attenzione o di concentrazione.

5. Condizioni mediche o terapie concomitanti: alcune condizioni mediche, come problemi di vista o orecchie, potrebbero interferire con la somministrazione di EMDR. Inoltre, i farmaci o altre terapie che un paziente sta assumendo contemporaneamente potrebbero influenzare l’efficacia dell’EMDR.

È importante che il terapeuta tenga in considerazione tutti questi fattori e sviluppi un piano adatto alle esigenze del paziente per massimizzare la possibilità di successo terapeutico. 

Ecco perchè è fondamentale che il terapeuta sia preparato e ben formato, come per esempio può essere un terapeuta medico già psicoterapeuta formatosi come Terapeuta EMDR Practitioner a Milano.

Riflessioni finali sulla terapia EMDR e sui possibili effetti sul paziente.

La terapia con EMDR è un approccio terapeutico sempre più utilizzato per il trattamento di traumi e problemi derivanti da esperienze stressanti. Nonostante siamo solo all’inizio della comprensione di come e perché funzioni, numerosi studi dimostrano la sua efficacia nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress.

La terapia si basa sulla stimolazione bilaterale che permette di ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio tra gli emisferi cerebrali e si svolge in diverse fasi, la preparazione, l’identificazione del ricordo traumatico e la somministrazione della stimolazione bilaterale tramite movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata.

L’effetto della terapia può portare a cambiamenti nei ricordi disturbanti, comportamenti adattivi positivi, miglioramento della memoria e stato d’animo degli individui.

Sebbene possano esserci effetti collaterali o potenziali trigger che possono modificare il processo terapeutico, i pazienti riportano spesso una miglioramento generale della loro salute mentale dopo la terapia. La terapia EMDR può quindi essere considerata un’opzione promettente per il trattamento di traumi ed esperienze traumatiche. 

EMDR Pro e Contro della psicoterapia per il trauma

Pro e contro dell’EMDR: i vantaggi e gli svantaggi da considerare

Se hai mai affrontato un evento traumatico nella vita, sai bene quanto sia difficile superare l’esperienza e tornare ad una vita normale. Ma ci sono molte terapie disponibili che potrebbero aiutare a rivivere e guarire dal dolore emotivo causato dal trauma. 

L’EMDR, ovvero Desensibilizzazione e Rielaborazione con i Movimenti Ocuali, è una di queste terapie che sempre più persone stanno utilizzando per superare gli effetti negativi di un evento traumatico. 

Ma quali sono i pro e i contro della psicoterapia EMDR

EMDR pro e contro

Definizione e significato di EMDR

EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (in inglese), è una psicoterapia molto efficace e semplice. 

È stata scoperta dalla ricercatrice americana Francine Shapiro nel 1989 e presentata nel 1990. Questa tecnica si focalizza sui ricordi del trauma o dell’evento stressante e mediante l’utilizzo di movimenti oculari o di altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra si pone l’obiettivo di facendogli perdere la carica emotiva negativa. 

Scopo dell’EMDR è quello di consentire all’individuo di elaborare correttamente il trauma e il suo ricordo. La tecnica dell’EMDR si basa sulla teoria secondo cui i disturbi derivanti da un trauma o da eventi particolarmente stressanti siano il risultato di una elaborazione non corretta delle informazioni (pensieri, emozioni, sensazioni fisiche) ricevute dall’individuo durante il trauma o l’evento stressante. In altri termini, le sensazioni emotive e fisiche provate durante il trauma rimangono bloccate nell’individuo ripresentandosi anche a distanza di tempo come se la persona stesse ancora vivendo l’evento scatenante questi disturbi. 

Il trattamento con EMDR è utilizzato per trattare disturbi connessi a traumi e stress, la cui gravità può essere più o meno severa. L’EMDR può essere usato per nel trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD) e anche per altri disturbi psicologici. 

Rispetto ad altre tecniche impiegate nella psicoterapia, la durata del trattamento con EMDR è più breve e i risultati che si ottengono sono positivi e in maniera decisamente più rapida. 

Pro della terapia EMDR

EMDR pro e contro: descriviamo i principali vantaggi

La Psicoterapia EMDR ha dimostrato, nel corso di oltre 20 anni di ricerca, di eccellere in determinati aspetti terapeutici, il che ha contribuito alla sua ampia diffusione e accoglienza. Durante questo periodo, gli studi hanno fornito prove sempre più solide dell’efficacia dell’EMDR nel ridurre i sintomi legati al trauma, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), l’ansia e le fobie.

La terapia EMDR si è distinta per la sua capacità di ottenere risultati significativi in tempi relativamente brevi, spesso con miglioramenti osservabili già dopo poche settimane dal suo inizio. Inoltre, la versatilità dell’EMDR nel trattamento di condizioni diverse dal PTSD, come l’ADHD, i problemi cutanei scatenati dallo stress, i sintomi psicotici e il dolore cronico, ha contribuito alla sua popolarità come opzione terapeutica.

L’accumulo di evidenze scientifiche ha confermato sempre più i punti di forza dell’EMDR, consolidando la sua reputazione come approccio efficace e apprezzato per la guarigione dei disturbi legati al trauma.

Efficacia

La Psicoterapia EMDR ha dimostrato un’elevata efficacia nel ridurre i sintomi legati al trauma, inclusi PTSD, ansia e fobie. Numerose ricerche hanno documentato i benefici di questa terapia, offrendo una solida base di evidenze scientifiche:

  • Uno dei principali punti di forza dell’EMDR è la sua capacità di ottenere risultati significativi in termini di riduzione dei sintomi del trauma. Uno studio condotto da Wilson, Becker e Tinker nel 1997 ha esaminato l’efficacia dell’EMDR nella riduzione dei sintomi del PTSD in pazienti con traumi complessi. I risultati hanno rivelato che il 77% dei partecipanti ha sperimentato una remissione completa dei sintomi dopo soli tre sessioni di terapia EMDR. Questa rapida e significativa riduzione dei sintomi è stata confermata anche da altri studi successivi.
  • Un altro studio condotto da Rothbaum e colleghi nel 2005 ha confrontato l’efficacia dell’EMDR con quella di altre terapie psicologiche nel trattamento del PTSD. I risultati hanno indicato che l’EMDR era altrettanto efficace delle altre terapie psicologiche, ma richiedeva un numero inferiore di sessioni per ottenere risultati comparabili. Questo suggerisce che l’EMDR può essere un trattamento più breve e focalizzato rispetto ad altre terapie per il trauma.

La ricerca scientifica mondiale ha anche esaminato l’efficacia dell’EMDR nel trattamento di condizioni oltre al PTSD.

Uno studio condotto da Schneider, Hofmann, Rost e Shapiro nel 2008 ha indagato l’efficacia dell’EMDR nel trattamento del disturbo d’ansia generalizzato. I risultati hanno mostrato un significativo miglioramento dei sintomi d’ansia dopo il trattamento con l’EMDR. Inoltre, l’EMDR è stato utilizzato con successo per trattare l’ADHD, i sintomi psicotici e il dolore cronico.

Quindi questi risultati consolidano il ruolo dell’EMDR come un’opzione terapeutica promettente per coloro che cercano sollievo dai sintomi legati al trauma.

Brevità del trattamento

La Psicoterapia EMDR offre un notevole vantaggio in termini di rapidità del trattamento. Rispetto ad altre forme di terapia tradizionale, l’EMDR ha dimostrato di poter produrre risultati significativi in un periodo di tempo relativamente breve.

La durata tipica del trattamento EMDR per il PTSD è di circa 12 settimane. Questo periodo di tempo relativamente breve può essere considerato un aspetto positivo per diversi motivi. Innanzitutto, può fornire sollievo rapido ai pazienti che soffrono di sintomi debilitanti. La prospettiva di una terapia che promette risultati in un periodo relativamente breve può aumentare la motivazione dei pazienti ad impegnarsi nel processo terapeutico e a perseverare durante il trattamento.

Inoltre, è interessante notare che gli individui potrebbero cominciare a sperimentare miglioramenti già dopo poche settimane dall’inizio del trattamento. Questo può essere molto incoraggiante per i pazienti che cercano sollievo immediato dai sintomi del trauma. Questo rapido inizio degli effetti terapeutici può influenzare positivamente la fiducia e la speranza del paziente nel processo di guarigione.

La brevità del trattamento EMDR non solo consente di risparmiare tempo, ma può anche ridurre i costi associati alla terapia a lungo termine. Rispetto ad altre forme di terapia che richiedono sedute prolungate per ottenere risultati significativi, l’EMDR può essere un’opzione più accessibile per i pazienti che desiderano una soluzione rapida ed efficace per il loro disturbo del trauma.

Questa pratica facilita l’elaborazione dell’evento traumatico e aiuta il paziente ad associare pensieri positivi alla memoria traumatica. Inoltre diverse ricerche hanno dimostrato che i pazienti che si sottopongono a terapia EMDR hanno un tasso di dropout inferiore rispetto ad altre terapie, probabilmente grazie al fatto che la terapia è breve e non richiede un tempo prolungato per ottenere risultati.

Applicabilità a molte situazioni cliniche

La Psicoterapia EMDR si distingue per la sua versatilità e la sua capacità di essere utilizzata per trattare una vasta gamma di condizioni diverse dal PTSD. Oltre a essere efficace nel trattamento dei disturbi legati al trauma, l’EMDR ha dimostrato di offrire benefici significativi in diverse altre aree.

Secondo l’Associazione EMDR Italia, la tecnica può essere utilizzata in caso di traumi ripetuti, traumi da incidenti o violenza, traumi relazionali della vita quotidiana, violenza fisica o psicologica, abusi sessuali e intracomunitari, carenze affettive, calamità naturali, stress da guerra, lutti, atti terroristici, sequestri e aggressioni. 

Una delle applicazioni più interessanti dell’EMDR è nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Studi clinici hanno dimostrato che l’EMDR può essere efficace nel migliorare i sintomi dell’ADHD, come l’attenzione, l’impulsività e l’iperattività. La terapia EMDR aiuta gli individui affetti da ADHD a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, a gestire meglio le emozioni e a migliorare la concentrazione.

Un altro ambito in cui l’EMDR ha mostrato promettenti risultati è nel trattamento di problemi cutanei scatenati dallo stress, come l’eczema o il psoriasi. Questi problemi cutanei sono spesso correlati a livelli elevati di stress e ansia. La terapia EMDR può aiutare a ridurre il carico emotivo associato a questi disturbi, favorendo un ambiente interno più equilibrato e riducendo così le manifestazioni cutanee scatenate dallo stress.

L’EMDR è stato anche utilizzato con successo nel trattamento dei sintomi psicotici. Sebbene la terapia EMDR non sia in grado di trattare direttamente le psicosi, può svolgere un ruolo complementare nella gestione dei sintomi psicotici come allucinazioni e deliri. La terapia mira a ridurre il disturbo post-traumatico correlato alle esperienze psicotiche, migliorando il benessere generale del paziente e favorendo una maggiore stabilità emotiva.

Inoltre, l’EMDR è stato adottato come una possibile opzione di trattamento per il dolore cronico. Il dolore cronico può essere associato a traumi passati o ad esperienze emotive intense. L’EMDR può aiutare a elaborare il trauma e a ridurre il carico emotivo ad esso associato, portando a una diminuzione del dolore cronico per alcuni individui.

Secondo le ricerche effettuate nell’ambito clinico, l’EMDR è risultata essere altrettanto efficace rispetto ad altre tecniche impiegate nella psicoterapia. Inoltre, essendo integrabile con vari approcci terapeutici, la tecnica EMDR rappresenta uno strumento utile in più a disposizione del terapeuta.

Questa versatilità rende l’EMDR una scelta terapeutica interessante per una vasta gamma di condizioni, offrendo opportunità di miglioramento e benessere anche al di fuori del contesto del trauma.

Tuttavia, è importante sottolineare l’importanza della valutazione del professionista nella scelta della tecnica di psicoterapia più adatta per il paziente. Non tutti i casi di trauma possono essere trattati con l’EMDR, e la decisione di utilizzarla deve essere sempre basata sulla valutazione del professionista. Inoltre, come ogni trattamento medico, anche l’EMDR può causare effetti collaterali temporanei come sogni vividi, che devono essere monitorati e gestiti dal professionista durante il trattamento.

Contro dell’EMDR

EMDR pro e contro: descriviamo i pochi svantaggi

Dopo oltre 20 anni di ricerca, è emerso sempre più chiaramente che la terapia EMDR è sostanzialmente sicura ed efficace nel trattamento dei disturbi legati al trauma. È importante sottolineare che i potenziali rischi associati all’EMDR sono ridotti al minimo quando la terapia è condotta da un terapeuta EMDR practitioner qualificato ed esperto.

La presenza di un terapeuta esperto aiuta a garantire un ambiente terapeutico sicuro, in cui l’individuo può affrontare in modo controllato le emozioni intense associate al trauma. La qualità e l’esperienza del terapeuta sono fattori fondamentali per garantire una corretta gestione delle reazioni negative e una guida adeguata durante il processo di elaborazione del trauma.

Rischio di rivivere il trauma

Nonostante i numerosi vantaggi della Psicoterapia EMDR, è importante considerare anche alcuni dei possibili contro associati a questa forma di terapia, in particolare per quanto riguarda il processo di rivivere il trauma durante il trattamento.

Durante la terapia EMDR, l’individuo potrebbe essere esposto a ricordi o immagini del trauma che ha scatenato il disturbo, al fine di elaborare e ridurre l’impatto emotivo negativo associato a tali esperienze traumatiche. Questo processo, noto come “rivivere il trauma“, può essere estremamente stressante ed emotivamente intenso per il paziente. Rivivere l’evento traumatico può portare a un’esperienza intensa di paura, ansia, rabbia o tristezza, che può essere difficile da affrontare.

È importante sottolineare che la terapia EMDR viene condotta sotto la guida e la supervisione di un terapeuta esperto, che è presente per aiutare l’individuo a gestire queste emozioni intense. Il terapeuta svolge un ruolo cruciale nel fornire un ambiente sicuro e di sostegno durante il processo di rivivere il trauma. La relazione terapeutica stabilita con il paziente e le strategie di coping insegnate durante la terapia sono fondamentali per consentire all’individuo di affrontare i sentimenti intensi che emergono durante il trattamento.

Va altresì specificato che il processo di rivivere il trauma nella terapia EMDR è graduale e controllato, in modo da non sopraffare l’individuo con un eccesso di emozioni. Il terapeuta lavora attentamente per stabilire un equilibrio tra l’esplorazione dei ricordi traumatici e il mantenimento di una stabilità emotiva adeguata.

Nonostante l’importanza di questo aspetto del trattamento, è fondamentale che l’individuo consideri attentamente la propria capacità di affrontare e gestire l’intensità emotiva associata al processo di rivivere il trauma prima di intraprendere la terapia EMDR. È importante discutere con il terapeuta eventuali preoccupazioni o dubbi riguardo a questa parte del trattamento, in modo da valutare se la terapia EMDR sia l’opzione più adatta alle esigenze e alle risorse emotive dell’individuo.

Reazioni avverse

Oltre alla possibilità di rivivere il trauma durante la terapia EMDR, è importante considerare anche la possibilità di reazioni negative che possono sorgere durante o dopo le sessioni di trattamento. L’EMDR può suscitare sentimenti di ansia, paura o disagio nel paziente, che possono persistere anche dopo la fine della sessione e interferire con la vita quotidiana.

Durante la terapia EMDR, il processo di elaborazione dei ricordi traumatici può portare alla superficie emozioni intense e profonde. L’individuo potrebbe sperimentare un senso di vulnerabilità, agitazione o disorientamento emotivo durante il trattamento. Queste reazioni negative possono essere parte del processo di guarigione, ma possono anche rappresentare un ostacolo per il paziente nel gestire queste emozioni intense.

  • Ad esempio, il paziente potrebbe sperimentare difficoltà nel concentrarsi sul lavoro o nelle attività quotidiane a causa dell’agitazione emotiva derivante dalla terapia. È importante comunicare apertamente con il terapeuta riguardo a queste reazioni e affrontare le sfide che possono sorgere nell’integrazione della terapia nella vita quotidiana.

Inoltre, è importante sottolineare che le reazioni negative durante la terapia EMDR non sono necessariamente indicative di un fallimento del trattamento. Al contrario, queste reazioni possono essere considerate come un segno che il processo di guarigione sta avvenendo e che l’individuo sta affrontando i traumi passati.

È importante sottolineare che il terapeuta è presente per sostenere e guidare l’individuo durante queste reazioni negative. Il terapeuta fornisce un ambiente sicuro in cui il paziente può esplorare e gestire le emozioni che emergono durante la terapia. Il terapeuta utilizza strategie di coping e tecniche di regolazione emotiva per aiutare il paziente a gestire l’ansia, la paura o il disagio che possono sorgere durante il trattamento.

Comunicare apertamente con il terapeuta e adottare strategie di gestione del disagio emotivo quindi possono aiutare l’individuo a superare queste sfide e promuovere una migliore integrazione della terapia EMDR nella propria vita.

Meccanismi d’azione

Un aspetto di dibattito e incertezza riguardante la Psicoterapia EMDR riguarda i meccanismi d’azione coinvolti e il ruolo specifico dei movimenti oculari nel processo terapeutico. Non è ancora completamente chiaro se i movimenti oculari stessi siano ciò che rende l’EMDR efficace o se sia l’esposizione a un evento traumatico in uno spazio sicuro con la guida di un terapeuta ad avere un impatto positivo sulla riduzione dei sintomi.

Mentre gli studi hanno dimostrato che l’EMDR è efficace nel trattamento dei disturbi legati al trauma, compresi il PTSD, l’ansia e le fobie, la specifica ragione per cui funziona rimane ancora oggetto di dibattito scientifico:

  • alcune teorie suggeriscono che i movimenti oculari, che sono una caratteristica distintiva dell’EMDR, siano cruciali per l’elaborazione e la riduzione dell’effetto negativo dei ricordi traumatici.
  • altri studi sostengono che gli effetti terapeutici dell’EMDR derivino principalmente dall’esposizione controllata al trauma e dalla rielaborazione cognitiva che avviene durante le sessioni di terapia.

Nonostante l’incertezza sui meccanismi specifici, è importante notare che i movimenti oculari utilizzati nella terapia EMDR non sono stati dimostrati essere dannosi o causare effetti avversi sulla salute dei pazienti. La ricerca ha rilevato che i movimenti oculari sono generalmente ben tollerati e non causano rischi fisici o psicologici significativi.

Va detto che l’efficacia complessiva dell’EMDR non è necessariamente legata esclusivamente ai movimenti oculari, ma piuttosto all’approccio terapeutico globale che coinvolge la rielaborazione dei ricordi traumatici in uno spazio sicuro e controllato. Gli elementi chiave dell’EMDR, come la relazione terapeutica, l’esposizione graduale al trauma e l’integrazione di nuove prospettive e pensieri positivi, possono contribuire in modo significativo ai benefici terapeutici.

La ricerca scientifica continua a indagare sui meccanismi d’azione dell’EMDR per migliorare la comprensione di questa forma di terapia e ottimizzare i risultati clinici.

Non adatto a tutti i casi di trauma

Trai contro dell’EMDR che è una tecnica di psicoterapia altamente efficace nella cura degli effetti del Trauma vi è qualche specifica. Infatti non tutti i casi di trauma possono essere trattati con EMDR. Ci sono diverse situazioni in cui questa tecnica potrebbe risultare inutile o addirittura controproducente. Vediamo di seguito quali sono:

1. Pazienti che non presentano sintomi di PTSD: EMDR è stato sviluppato specificatamente per il trattamento del Disturbo post-traumatico da stress (DSPT in italiano). Pertanto, non è l’ideale per coloro che hanno subito un trauma ma non presentano i sintomi del PTSD.

2. Pazienti con traumi di piccola entità: come già detto in precedenza, non tutti i traumi sono uguali. EMDR è stato progettato per i traumi più gravi, come quelli che coinvolgono la minaccia alla vita o le lesioni fisiche. I traumi minori o i piccoli traumi non sono adeguati per questo tipo di trattamento.

3. Pazienti con disturbi psichiatrici gravi: l’approccio di EMDR può essere troppo intenso per i pazienti con disturbi psichiatrici gravi. In questi casi è necessario un approccio più graduale, che prevede anche altri tipi di trattamenti.

4. Pazienti con disordini neurologici: EMDR richiede una comunicazione appropriata tra gli emisferi cerebrali e se ci sono disordini neurologici, questo approccio potrebbe risultare inefficace.

In sintesi, il trattamento EMDR può essere molto efficace per il trattamento di traumi specifici, tuttavia, non è adatto a tutti i casi. È sempre consigliabile rivolgersi a un professionista preparato che valuterà il caso singolarmente e consiglierà la terapia più idonea.

Sogni vividi

Questi sogni possono essere intensi e realistici, ma sono comunque considerati normali e non dovrebbe esserci motivo di preoccuparsi. Inoltre, questi sogni possono essere un segnale che il processo di elaborazione del trauma sta avvenendo in modo corretto.

È importante sottolineare che gli effetti collaterali dell’EMDR sono di solito transitori e non dovrebbero durare più di pochi giorni. Se il paziente dovesse manifestare effetti collaterali persistenti, è importante contattare il proprio terapeuta per affrontare la situazione e decidere se sia necessario interrompere la terapia o apportarvi delle modifiche.

Esempi clinici di utilizzo di EMDR

Pazienti con PTSD

Secondo una revisione sistematica della letteratura scientifica condotta dal Cochrane Review, questa terapia è risultata essere più efficace di altri trattamenti psicologici tradizionali come la terapia cognitivo-comportamentale. Inoltre, i pazienti trattati con EMDR hanno mostrato una riduzione significativa dei sintomi del PTSD rispetto ai pazienti trattati con altri approcci terapeutici.

Vignetta clinica:

“Maria ha vissuto un evento traumatico di rapina alcuni mesi fa e da allora ha sviluppato sintomi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Maria soffre di flashback intensi, in cui rivive l’esperienza traumatica, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paura. Ha evitato i luoghi e le situazioni che le ricordano l’evento, si sente costantemente ipervigile e ha difficoltà a concentrarsi. Maria decide di intraprendere la terapia EMDR per affrontare il suo PTSD non complicato. Durante le sedute di EMDR, il terapeuta lavora con Maria per identificare gli aspetti specifici dell’evento traumatico che le causano maggior disagio. Attraverso l’utilizzo dei movimenti oculari o di altre forme di stimolazione bilaterale, il terapeuta guida Maria nel rivivere l’evento traumatico in uno spazio sicuro e controllato. Nel corso delle sessioni, Maria inizia a sperimentare una progressiva riduzione dell’intensità dei suoi flashback e dei sintomi associati. Attraverso il processo di elaborazione e rielaborazione del trauma, Maria riesce a integrare l’esperienza in modo più sano, riducendo la sua ansia e ripristinando un senso di sicurezza e benessere. La terapia EMDR si dimostra efficace nel fornire a Maria gli strumenti per affrontare il suo PTSD non complicato e recuperare una qualità di vita migliore.”

Ma non sono solo i pazienti con PTSD a beneficiare di questa terapia. L’EMDR può essere utilizzata anche per trattare altri disturbi psicologici, come l’ansia, la depressione e il dolore cronico. I tempi di trattamento sono solitamente brevi, il che significa che i pazienti possono vedere risultati positivi in un tempo relativamente breve.

In generale, l’EMDR sembra essere efficace per i pazienti con PTSD, traumi ripetuti, traumi da incidenti o violenza. Tuttavia, è importante che la valutazione del professionista sia accurata prima di iniziare il trattamento. Il terapeuta deve valutare attentamente la storia del paziente e le sue esigenze specifiche prima di determinare se l’EMDR è una scelta adeguata per loro.

Pazienti con traumi ripetuti

La terapia EMDR può essere utilizzata anche per i pazienti che hanno subito traumi ripetuti, non solo per quelli che hanno affrontato un evento traumatico una sola volta. I traumi ripetuti possono includere abusi sessuali o fisici, bullismo cronico, violenza domestica o esperienze di guerra.

Le persone che hanno subito traumi ripetuti spesso sviluppano difficoltà legate all’autostima, depressione, ansia e irritabilità, oltre a problemi di relazione con gli altri. La terapia EMDR può aiutare queste persone a superare i sintomi legati al trauma e migliorare la loro qualità di vita.

Vignetta clinica:

Laura ha subito traumi ripetuti nel corso della sua vita, tra cui abusi sessuali, abusi fisici e violenza domestica. A causa di queste esperienze traumatiche, Laura vive con sintomi debilitanti di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), come ricordi intrusivi, ipervigilanza costante, evitamento di situazioni scatenanti e sensazioni di colpa e vergogna. Laura decide di intraprendere la terapia EMDR per affrontare i suoi traumi complessi. Durante le sedute di EMDR, il terapeuta lavora con Laura per identificare gli eventi traumatici specifici che le causano maggior disagio e i pensieri negativi che ha sviluppato su se stessa a causa di tali esperienze. Attraverso l’utilizzo dei movimenti oculari o di altre forme di stimolazione bilaterale, il terapeuta aiuta Laura a rielaborare i ricordi traumatici, a sostituire i pensieri negativi con pensieri positivi e ad integrare nuove risorse interne di guarigione. Nel corso delle sessioni, Laura sperimenta una graduale riduzione dell’intensità emotiva legata ai traumi, un miglioramento della sua autostima e un senso di controllo sulla propria vita. La terapia EMDR si dimostra efficace nel fornire a Laura uno spazio sicuro per affrontare e trasformare i traumi ripetuti che ha subito, consentendole di liberarsi dai sintomi di PTSD e di intraprendere un percorso di guarigione e rinascita.

Un vantaggio della terapia EMDR per i pazienti con traumi ripetuti è la capacità di rielaborare i ricordi e le emozioni legate a eventi traumatici che si sono verificati nel corso di un lungo periodo di tempo. Ciò significa che l’EMDR può essere utilizzato per affrontare problemi come il disturbo dissociativo dell’identità (DID) e altri disturbi legati a traumi ripetuti.

Pazienti con traumi da incidenti o violenza

EMDR è utile anche nel trattamento del disturbo che si sviluppa in seguito all’esposizione del soggetto ad un evento traumatico nel quale la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte o minaccia di morte o gravi lesioni o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri. Pertanto, l’EMDR può essere un’opzione terapeutica per pazienti sottoposti ad esperienze traumatiche come incidenti o violenze. 

Ad esempio, le vittime di incidenti stradali o di violenze sessuali possono sviluppare disturbi post-traumatici molto gravi, inclusi disturbi dell’umore, ansia o depressione. 

Vignetta clinica:

” Marco ha subito un grave incidente stradale in cui ha perso la vita un caro amico che era passeggero nel veicolo. A seguito di questo trauma, Marco soffre di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), con sintomi come flashback dell’incidente, incubi ricorrenti, evitamento di situazioni simili al tragico evento e sensazioni di colpa e dolore. Marco decide di intraprendere la terapia EMDR per affrontare il suo trauma da incidente stradale. Durante le sedute di EMDR, il terapeuta lavora con Marco per identificare gli aspetti specifici dell’incidente che gli causano maggior disagio emotivo. Attraverso l’utilizzo dei movimenti oculari o di altre forme di stimolazione bilaterale, il terapeuta guida Marco nel processo di elaborazione del trauma, affrontando i ricordi traumatici in modo controllato e graduale. Nel corso delle sessioni, Marco sperimenta una progressiva riduzione dell’intensità emotiva associata all’incidente, un miglioramento del sonno e una diminuzione dei sentimenti di colpa e dolore. Attraverso la terapia EMDR, Marco riesce a rielaborare l’evento traumatico, a elaborare il lutto per la perdita del suo amico e ad acquisire nuovi strumenti per affrontare il suo PTSD. La terapia EMDR si dimostra efficace nel fornire a Marco un percorso di guarigione, consentendogli di superare il trauma da incidente stradale e di ricostruire una vita più equilibrata e significativa.”

Questi disturbi possono influire significativamente sulla qualità della vita del paziente e possono persino portare alla disabilità fisica, sociale e lavorativa

L’EMDR può essere utilizzato anche per pazienti con traumi violenti, come quelli causati da attacchi terroristici, rapine o abusi fisici. Questi pazienti possono sviluppare incubi, allucinazioni o altre forme di sintomi post-traumatici che possono influenzare la loro vita quotidiana.

Come per qualsiasi opzione di trattamento, è importante che i pazienti siano valutati e seguiti da un professionista qualificato che possa garantire che il trattamento sia appropriato e sicuro.

Importanza della valutazione del professionista

La valutazione del professionista è uno dei fattori più importanti da considerare prima di intraprendere una terapia EMDR. 

Non tutti i pazienti con disturbo post traumatico da stress o con altri eventi traumatici sono adatti per questa terapia. La valutazione del professionista aiuta ad individuare i casi in cui l’EMDR può rappresentare un approccio terapeutico appropriato e quelli in cui può essere inadatto. 

Inoltre, il professionista valuterà anche la gravità del disturbo e la capacità del paziente di affrontare la terapia EMDR. Il professionista deve essere altamente qualificato e avere esperienza specifica nella valutazione e nel trattamento dei disturbi legati ai traumi come la drssa Beatrice Dugandzija Terapeuta EMDR Practitioner a Milano

E’ importante scegliere un professionista qualificato che abbia esperienza specifica nella valutazione dei disturbi legati ai traumi e nel trattamento con l’EMDR. In questo modo il paziente può essere sicuro di avere un trattamento sicuro ed efficace:

  • La valutazione del professionista aiuterà a identificare i pazienti che possono beneficiare della terapia EMDR e quelli in cui può essere inadatto.
  •  Inoltre, il professionista valuterà l’adeguatezza della terapia in base alla gravità del disturbo e alla capacità del paziente di affrontare la terapia EMDR. 
  • Un’attenta valutazione del professionista aiuterà il paziente a prendere decisioni informate sulla scelta della terapia migliore per loro. 

Visita preliminare all’avvio della terapia EMDR

La valutazione del professionista può includere un’analisi completa della storia personale del paziente, della gravità del disturbo, dei sintomi attuali del paziente e delle sue risorse interne e esterne. Inoltre, il professionista esaminerà la storia medica e psicologica del paziente per identificare eventuali complicazioni che potrebbero ostacolare la terapia EMDR. 

In generale, la valutazione del professionista è un’importante fase preliminare della terapia EMDR che aiuta a garantire che il paziente riceva il trattamento migliore possibile per le proprie esigenze specifiche. 

Un professionista qualificato può aiutare i pazienti a superare i loro traumi e migliorare la loro salute mentale e fisica attraverso un approccio terapeutico sicuro ed efficace.

EMDR Pro e Contro: Conclusioni

La Psicoterapia EMDR rappresenta una forma di trattamento efficace per individui che presentano sintomi legati al trauma. Tuttavia, è importante prendere in considerazione sia gli aspetti positivi che quelli negativi di questa terapia prima di sceglierla come opzione di trattamento.

Consultare un terapeuta esperto è fondamentale per valutare se la terapia EMDR sia appropriata per le proprie esigenze e circostanze specifiche.

Tra i vantaggi dell’EMDR, l’efficacia nel ridurre i sintomi legati al trauma è ampiamente supportata dalla ricerca scientifica. Numerosi studi hanno dimostrato che un elevato numero di individui trattati con l’EMDR ha sperimentato una significativa riduzione dei sintomi del PTSD, dell’ansia e delle fobie.

Inoltre, la terapia EMDR si distingue per la sua rapidità di trattamento, con miglioramenti che possono verificarsi già dopo poche settimane dall’inizio del trattamento.

La versatilità della terapia EMDR è un ulteriore punto di forza, poiché può essere utilizzata per trattare condizioni diverse dal PTSD, come l’ADHD, i problemi cutanei scatenati dallo stress, i sintomi psicotici e il dolore cronico.

In definitiva, la psicoterapia EMDR può rappresentare una scelta terapeutica efficace per coloro che cercano sollievo dai sintomi legati al trauma. La decisione di intraprendere l’EMDR deve essere presa in modo informato, valutando attentamente i pro e i contro di questa terapia.

Consultare un terapeuta competente è fondamentale per valutare se l’EMDR sia adatto alle proprie esigenze individuali. La terapia EMDR offre una promettente opportunità di guarigione, ma è importante considerarla come una parte integrante di un percorso terapeutico più ampio e personalizzato.

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