EMDR nel trattamento di fobie, disturbi da panico o agorafobia
Questo articolo è stato aggiornato il: 25 Giugno 2023
Nessuna ricerca riguardante l’ EMDR nel trattamento di fobie, disturbi da panico e agorafobia, è riuscita a riportare prove empiriche forti di effetti positivi; nonostante questi risultati siano in parte dovuti a limiti metodologici dei diversi studi, è possibile che la terapia EMDR semplicemente non sia sufficientemente efficace contro questi disturbi. De Jongh, Ten Broek e Renssen (1999) suggeriscono che, dal momento che l’EMDR è una terapia per il trattamento dei ricordi dolorosi e patologie annesse, potrebbe risultare più efficace nel trattamento dei disturbi d’ansia dovuti ad un particolare evento traumatico (es. la fobia dei cani dovuta ad un morso) e meno per quelli di origine sconosciuta (es. la fobia dei serpenti).
EMDR e Paura del Dentista
Ci sono stati diversi test clinici randomizzati che hanno valutato l’EMDR nel trattamento di fobie come dell’aracnofobia (Muris & Merckelbach, 1997; Muris, Merckelbach, van Haaften, & Nayer, 1997; Muris, Merkelbach, Holdrinet, & Sijsenaar, 1998) ed hanno riportato che l’EMDR è meno efficace nell’eliminazione della fobia rispetto alla terapia dell’esposizione in vivo. I limiti metodologici di queste ricerche includono il non utilizzo del protocollo completo di trattamento EMDR (Shapiro, 1999) e la confusione sui risultati data dall’utilizzo del protocollo del trattamento per esposizione come valutazione post-terapia. Nei casi di utilizzo del protocollo completo dell’EMDR per il trattamento di fobie mediche e dentali (De Jongh et al., 1999; De Jongh, van den Oord, & Ten Broeke, 2002), sono stati invece raggiunti buoni risultati; un test randomizzato controllato (Doering et al., 2013) riporta che dopo tre sessioni di terapia EMDR l’elaborazione del ricordo ha portato all’eliminazione della paura dentale. “Ad un anno di distanza, l’83.3% dei pazienti si erano sottoposti a normali cure dentali (d=3.20)”
L’utilità clinica è un aspetto importante nella scelta del trattamento: l’applicazione della terapia dell’esposizione in vivo può essere impossibile per terapisti che non abbiano un facile accesso agli oggetti della fobia (es. ragni) nel loro studio, oltre al fatto che alcune fobie possono essere limitate a situazioni (es. temporali) o posti (es. ponti) precisi. L’ EMDR nel trattamento di fobie può essere una terapia più pratica in questi casi rispetto all’esposizione in vivo, mentre aspetti di quest’ultima possono essere aggiunti come compiti (De Jongh et al., 1999).
EMDR e Disturbo da Panico
Sono stati svolti tre studi sull’efficacia dell’ EMDR nel trattamento di fobie e dei disturbi da panico con o senza agorafobia. I primi due sono stati studi preliminari (Feske & Goldstein, 1997;Goldstein & Feske, 1994) e hanno preso in considerazione trattamenti di breve durata (sei sessioni) dei disturbi da panico; i risultati sono stati promettenti, ma influenzati negativamente dalla scarsa durata del trattamento. Feske e Goldstein scrivono “Perfino dalle 10 alle 16 sessioni dei trattamenti più efficaci portano raramente a una normalizzazione dei sintomi del panico, specialmente quando questi sono complicati dalla presenza dell’agorafobia”. In aggiunta è stato notato che gli effetti della terapia EMDR si sono dimostrati ancora presenti in periodi successivi. È stato condotto un terzo studio (Goldstein et al., 2000) per valutare gli eventuali benefici di un trattamento più lungo, tuttavia questa ricerca aveva un target di popolazione diverso dal momento che trattava pazienti affetti da agorafobia che non hanno risposto bene alla terapia EMDR. Goldstein suggerisce che questi pazienti potrebbero necessitare di una preparazione più intensa per sviluppare una tolleranza all’ansia rispetto a quella proposta nello studio.
Una ricerca (Faretta, 2013) paragona 12 sessioni di EMDR con la Terapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento dei disturbi da panico con o senza agorafobia; il trattamento delle cause, degli inneschi e dei ricordi è stato svolto in sessioni senza l’utilizzo di compiti specifici, mentre il gruppo che si occupava della Terapia Cognitivo Comportamentale ha utilizzato durante la sessione esercizi di respirazione, rilassamento ed esposizioni ad immagini, e ha assegnato compiti sia di rilassamento che di esposizione. Entrambi i trattamenti hanno mostrato un evidente calo dei sintomi d’ansia oltre che dell’intensità e della frequenza degli attacchi di panico; l’EMDR, in più, ha portato a un numero significativamente inferiore di attacchi di panico rispetto alla Terapia Cognitivo Comportamentale nei test svolti in periodi successivi.